Il Comitato cittadino di Senigallia rivolge domande al Presidente Acquaroli.

 

 

 

La triste storia della sanità e la sua aziendalizzazione.

La Legge n. 502 del 30 dicembre 1992 iniziò la riforma, poi il ministro avviò la regionalizzazione della Sanità e istituì le Aziende Sanitarie Locali e Ospedaliere.

 

Poi si volle mettere una toppa con l’intramoenia o l’extramonenia (visite a pagamento). 

FU L’INIZIO DELLA FINE. Si diede il via ad un buco sanitario diventato nel tempo ingestibile e ad una riduzione delle prestazioni e dei servizi.

 

Per contenere i costi sono state fatte nel tempo riforme sanitarie peggiorative per arrivare, dopo 4 anni di Governo, con l’Ospedale di Senigallia penalizzato rispetto ad altre strutture ospedaliere Regionali, riqualificate e/o potenziate. 

 

La informiamo che la nuova riforma sanitaria firmata dall’Assessore alla Sanità non funziona, nonostante i tanti comunicati e video sui social che parlino di una situazione sotto controllo.

 

Presidente noi siamo in possesso di oltre 700 segnalazioni di cittadini, una parte delle quali consegnate “brevi manu” già nel 2021 all’Assessore, che dicono esattamente il contrario. Parlano della impossibilità di prenotare visite ed esami secondo le priorità  mediche, salvo rivolgersi a strutture extraRegionali o in libera professione. 

 

E ai pazienti in possesso di priorità Urgenti (visite entro72 ore !!), che non trovando posto nella Regione, sono obbligati ad andare a pagamento?. 

E cosa risponde al Comitato che chiede il ripristino dei servizi territoriali come Otorino e Fisiatria tolti con Del.n.361/2017 (governo Ceriscioli), mancanti da ben 7 anni ?.

 

Forse c’è uno spiraglio per il ripristino della Cardiologia Utic, ma restiamo in vigile attesa.

 

Veda Presidente, i suoi dirigenti non fanno l’interesse dei cittadini ma chi ne risponderà sarà purtroppo Lei.

Con rispetto ma con chiarezza la saluta il Direttivo del Comitato Cittadino dell’Ospedale di Senigallia.