Alluvione del 3 maggio 2014: rinviati a giudizio otto imputati per inondazione colposa
La decisione del Gup de L'Aquila. Il processo dal 10 ottobre. Comune, Provincia e Regione pagheranno eventuali indennizzi
Il Tribunale de L’Aquila, oltre che i procedimenti in corso per l’alluvione del 15 settembre 2022, ha in carico anche quelli relativi a quella del 3 maggio 2014, per la quale otto imputati sono stati rinviati a giudizio, martedì 23 luglio, per il capo d’accusa ancora rimasto in piedi: quello di inondazione colposa.
Lo ha deciso il Gup de L’Aquila, Marco Billi, che ha anche estromesso dalle responsabilità civili la Presidenza del Consiglio dei Ministri e il Ministero dell’Interno, non coinvolgendo esponenti della Prefettura. In caso di condanna, i risarcimenti agli alluvionati saranno a carico del Comune, della Provincia e della Regione, le amministrazioni di cui fanno parte o hanno fatto parte gli imputati.
I rinviati a giudizio sono: Maurizio Mangialardi, ex sindaco di Senigallia, Luana Angeloni, sua predecessore, Flavio Brunaccioni, ex comandante della Polizia municipale e dirigente della protezione civile di Senigallia, Gianni Roccato, ex dirigente dell’area tecnica del Comune di Senigallia, Massimo Sbriscia, dirigente del settore ambiente e protezione civile della Provincia di Ancona all’epoca dei fatti, Mario Smargiasso, segretario generale dell’Autorità di Bacino della Regione Marche, Libero Principi, funzionario della Regione, Alessandro Mancinelli, ingegnere e consulente del Comune di Senigallia
Il procedimento, com’è noto, ha subito vari rinvii: già nel 2019 gli indagati erano stati rinviati a giudizio dal Tribunale di Ancona, poi il fascicolo è stato trasmesso a L’Aquila per la presenza tra gli alluvionati del 2014 di un magistrato anconetano. Il 2 marzo 2022 il Gup de L’Aquila aveva rinviato a giudizio gli imputati, ma il 12 aprile 2023 il giudice monocratico ha dichiarato nullo il decreto, disponendo la restituzione degli atti al gup. La nuova udienza preliminare, fissata per il 22 dicembre scorso, è stata rinviata a causa di un errore nella formulazione del capo d’imputazione. Il processo inizierà il 10 ottobre davanti al giudice monocratico del tribunale aquilano.
Soddisfazione tra i 385 alluvionati costituiti parte civile, rappresentati dall’avvocato Corrado Canafoglia, presente in aula. Gli alluvionati chiedono 40 milioni di euro di risarcimento. Comune, Provincia e Regione, chiamati in causa come responsabili civili, saranno chiamati a pagare eventuali indennizzi tramite le rispettive assicurazioni.
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