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Arch. Bacchiocchi: “Martinetti per sollevare e riabbassare ponte Garibaldi sono consentiti”

"Riproposizione da ANAS della soluzione sonoramente bocciata manifesta disinteresse grave per contributo espresso da cittadini"

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Ponte Carpanini a Torino

“Ponte Garibaldi, ancora non ci siamo… “ Sulla cronaca della Città, nel Corriere Adriatico del 10.07, è apparso con questo titolo un articolo sul nuovo Ponte. nel quale è inserita un’immagine zenitale “della posizione del nuovo ponte Garibaldi” .

La stessa posizione del nuovo ponte era apparsa sui social quattro mesi addietro, senza che fosse chiaro chi ne fosse l’Autore: ora l’Autore sembra individuabile nella struttura progettuale dell’ANAS.

Contro questa posizione del nuovo Ponte Garibaldi , la sua tipologia e le sue conseguenti caratteristiche costruttive, si erano espressi tanti cittadini di Senigallia, dibattendo appassionatamente con argomenti disparati, tutti concordi a sostenere una soluzione che confermasse il Ponte nella sua collocazione storica, per conservare quella preziosa qualità urbana all’Ampliazione settecentesca, della quale il Ponte era una componente inscindibile.

Ora, con la riproposizione di questa soluzione, da parte di ANAS, già sonoramente bocciata, si manifesta un disinteresse grave per il contributo che hanno espresso i cittadini. Si può sospettare che si adotti il metodo dell’attesa che gli interlocutori critici si stanchino di obiettare alle soluzioni indesiderate, o, anche, che la necessità di una soluzione urgente del nuovo ponte prevalga e si accetti di subirne una degradante per la Città.

La qualità da conservare non è soltanto un requisito che soddisfa il senso estetico, essa è anche un fattore che si traduce nel mantenimento dei valori economici del patrimonio immobiliare, altrimenti corrodibile dalle mostruose e disagevoli rampe prefigurate nella soluzione ANAS.

Non sembra ammissibile che una questione, così cruciale per la storia urbanistica di Senigallia, come la conservazione e la qualificazione della struttura del tessuto urbano storico, possa essere decisa da un progettista al quale non sia stato trasmesso dalle Istituzioni un quadro di riferimento e delle coordinate cogenti cui attenersi. A questo punto, occorre anche manifestare forti perplessità per la decisione della Soprintendenza di consentire la collocazione più a monte del nuovo Ponte Garibaldi: o non si annette l’importanza che merita alla conservazione del binomio urbanistico neoclassico di via Cavallotti-Ponte Garibaldi, o non se ne condivide il ruolo che lo stesso esercita nell’Ampliazione.

Ipotesi progettuale per ponte Garibaldi con rampeSi è detto, da parte di ANAS, che la posizione del nuovo Ponte Garibaldi sia determinata dalla necessità di dotarlo di rampe di approccio che consentano di transitarvi all’altezza di 3 metri, permettendo che il lato inferiore del ponte sia posizionato all’altezza di almeno 1 metro e mezzo sopra il livello attuale degli argini.

Invece la soluzione con le rampe non è l’unica soluzione. Infatti, la stessa altezza dei 3 metri può essere raggiunta, “sollevando il ponte prima della piena” e riabbassandolo quando essa sia transitata, attraverso l’azione di martinetti, mantenendolo, in tal modo, nella sua posizione planimetrica originaria.

Si è anche sostenuto che la soluzione descritta, insita nel “Ponte ad esse” con rampe, escludendo l’impiego di apparecchi che sollevino e riabbassino temporaneamente il ponte, sia determinata dall’applicazione della Normativa sui Ponti vigente.

Quest’ultima affermazione non è condivisibile, come ciascuno può accertare leggendo il testo della norma.

A conferma che la norma consente l’impiego di martinetti che sollevino e riabbassino i ponti quando sia necessario, può assisterci l’esistenza fattuale di ponti mobili, realizzati in Italia, tra altri, nel 2002-2004 a Torino (Ponte Carpanini), nel 2010 a Ravenna (sul Canale Candiano). Quelle realizzazioni dovevano naturalmente contemplare l’accordo con la normativa, che è la stessa attualmente vigente e che, nei casi citati, ha evidentemente consentito la realizzazione di quei ponti mobili.

Ponte Carpanini a TorinoPonte Carpanini a Torino

Ponte mobile a RavennaPonte mobile a Ravenna

A sostegno dell’attuabilità del ponte mobile con martinetti si può, addirittura, utilizzare il contenuto del Piano del Commissario della Regione Marche per gli interventi nei territori colpiti dall’alluvione del 2022, nel quale è contemplato un finanziamento per 550 mila euro per l’adeguamento del Ponte degli Angeli (ex ponte 2 giugno) a Senigallia, attraverso l’applicazione di martinetti che ne consentano il sollevamento in occasione di eventuali piene.

Allora un’esortazione: accordiamoci con noi stessi ed operiamo, rispettosi dei contributi dei cittadini, per mantenere e migliorare una Città apprezzata anche per la sue qualità architettoniche ed urbane.

Alberto Bacchiocchi

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