Flash mob per la pace in corso II Giugno
All'iniziativa, andata in scena nella serata di giovedì 4 giugno, hanno partecipato decine di persone
Di seguito la cronaca del flash mob realizzato il 4 luglio, dopo cena, lungo Corso 2 Giugno, preceduta da un sunto del volantino distribuito in quella occasione.
«Spira un mortale vento di follia. Alla strage di 1.200 civili israeliani da parte di Hamas è seguita una ulteriore strage di 38 mila civili palestinesi da parte di Netanyahu, e la tragedia non è per finire! Entrambi i contendenti vogliono allargare il conflitto al Libano, Siria, Iran, Yemen, perché credono che solo con una guerra generalizzata sia possibile spazzare via dalla loro terra il nemico.
In Ucraina, la guerra procede con la sua lunga scia di sangue e vengono messe in campo armi sempre più sofisticate e devastanti. L’escalation è del tutto evidente: la NATO acconsente che le armi occidentali colpiscano il territorio russo; alcuni paesi europei parlano di inviare truppe; Putin avanza e minaccia l’uso dell’atomica “se si tenta di minare la nostra sovranità e indipendenza”.
I governi delle potenze mondiali come fanno a non ricordare che proprio il riarmo generalizzato, alimentato dal nazionalismo e dalle lotte tra le superpotenze, precedette l’avvio delle due guerre mondiali del secolo scorso?
Occorre mettere da parte quel modo di pensare e quella politica basata sulla prontezza ad annientare gli altri, quando vengono percepiti come minaccia o impedimento alla realizzazione dei propri scopi.
Con questa azione lanciamo un appello alle cittadine e ai cittadini, alle forze politiche, alle istituzioni, perché si prenda atto dell’estrema gravità della situazione e si operi per:
– il cessate il fuoco a Gaza e in Ucraina
– il blocco della vendita e dell’invio di armi
– la riconversione a fini civili delle spese militari
– l’avvio di negoziati di pace
– l’accoglienza e l’assistenza a tutti i profughi.»
Tutto questo è stato reso vivo, messo in scena, incarnato da 50 corpi che hanno “occupato” Corso 2 Giugno animando un classico e sorprendente flash mob. Classico perché, in altre parti del Pianeta, questa forma primordiale di azione politica è pratica quotidiana, ma che – ecco la sorpresa! – nella nostra soporifera città “da cartolina” mancava da tempo immemore.
Lo storytelling del flash mob ha avuto un percorso lineare ma molto incisivo. Nella prima sequenza, dopo che i partecipanti si sono mischiati alla folla in maniera anonima, parte un’assordante sirena di allarme da bombardamento aereo imminente. I corpi iniziano a cadere in un domino mortifero che va da Piazza Roma ai Portici Ercolani coinvolgendo entrambi i lati del Corso. Gli accaldati passanti d’un 4 luglio tanto evocativo quanto insignificante sembrano svegliarsi.
La sequenza successiva parte con le note del famosissimo, ma mai innocuo, “Adagio” di Albinoni. Finti vacanzieri, in realtà partecipanti all’azione, si avvicinano ai tanti “cadaveri” a terra, tirano fuori dalle loro buste per lo shopping decine di lenzuola e con pietas coprono le vittime del bombardamento, facendo della principale via del centro storico un tappeto maculato di bianco.
Dopo questo rito funebre, durato a lungo, per 11 minuti e 50 secondi, un tempo eterno che ha fatto immaginare una Senigallia apocalittica da sempre, d’improvviso la vitalità punk-rock di Patty Smith viene sparata a tutto volume: “People have the Power”!
È il momento di rinascere e ogni lenzuolo prende vita svelando il gioco: le vittime sono più vive che mai, si tolgono la bianca membrana, tornano ad essere viventi, erette. Si scatena il Carnevale della Pace!
Spuntano grandi lettere plastificate e metà del gruppo diventa la tastiera di una vecchia macchina da scrivere umana che inizia a battere il suo tempo: “Basta guerre”, “Vogliamo la Pace”, sono le scritte che fanno diadema a Corso 2 giugno tenute in alto da donne, uomini, ragazze e ragazzi, trasformati in lettere di carne ed emozioni. L’altra parte del gruppo, come furbi conigli dal cilindro, saltano fuori con tante bandiere della Pace creando un’onda arcobaleno che contamina tutto e tutti di un pensiero fanciullesco non detto e perciò efficacissimo: la Pace è l’unica premessa alla Felicità.
A proposito di semplicità… Un bambino, passando fra i “cadaveri” coperti dalle lenzuola bianche, grida alla madre indifferente: ”Mamma, io non voglio morire come loro!”.
Esatto, caro bimbo-futuro, non vogliamo morire di guerra.
E così, con questa coscienza espressa da un piccolo passante in maniera così chiara e così potente, quella sera, a Senigallia, periferia del mondo, un semplice flash mob ha fatto vincere la Pace.
RETE PER LA PACE SUBITO – SENIGALLIA
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