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Nasce a Senigallia il “Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio”

Già 115 adesioni dopo la vicenda di Strada del Cavallo

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Luca Bonvini - Officina impianti GPL e metano - Senigallia
Antenna in corso di realizzazione sulla collina del Cavallo

E’ nato ufficialmente il “Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio” dopo l’avvio a sorpresa (e senza coinvolgimento della cittadinanza e dei residenti) del cantiere, in aderenza ad un campo di girasoli presso la collina del Cavallo, finalizzato alla realizzazione di una antenna di telefonia.

Il Comitato, guidato dal dott. Giuseppe Bartoli, ha già raccolto 115 adesioni tra cittadini residenti. E’ l’inizio di una rivolta civica contro quella che il Comitato definisce una “assenza totale di trasparenza e di sensibilità ambientale”. Il Comitato ha deciso di incaricare l’Avv. Roberto Paradisi per tutelare le proprie ragioni e i propri interessi e quelli della collettività. “L’Amministrazione Comunale – si legge nell’atto costitutivo del Comitato – senza mai essersi dotata di un piano aggiornato delle antenne per la telefonia mobile e senza aver mai reso partecipe la cittadinanza su un tema così dirimente, ha concesso a una nota compagnia telefonica di installare a sorpresa, e senza mai informare i residenti, un’antenna che si prevede di circa trenta metri di altezza in zona collinare in via del Cavallo a fianco di civili abitazioni residenziali. E’ di tutta evidenza – si legge ancora – che detta installazione che deturpa l’ambiente collinare e cagiona un evidente degrado paesaggistico, poteva e doveva essere realizzata in altri siti che l’Amministrazione, attraverso il dialogo (promesso e garantito in campagna elettorale ma mai praticato), avrebbe dovuto individuare e pianificare preventivamente”. Obiettivo dei 115 partecipanti al Comitato è quello di sensibilizzare l’opinione pubblica sulla mancata adozione di un piano per le antenne partecipato con la città e sulle conseguenze paesaggistico-ambientali. “La pianificazione comunale – sottolinea l’Avv. Roberto Paradisi – è prevista da una legge nazionale, l’art. 8 della legge 36/2001 ed ha l’obiettivo di garantire un corretto insediamento urbanistico e territoriale degli impianti e minimizzare l’esposizione della popolazione ai campi elettromagnetici. Senza pianificazione, vige il Far West”. La stessa giurisprudenza di Tar e Consiglio di Stato, da tempo, ha riconosciuto la legittimità, a fronte di una pianificazione preventiva, di impedire ai gestori di collocare dove vogliono le antenne. “Lo stesso Tar Marche si è pronunciato recentemente in questo senso – spiega l’Avv. Paradisi – ed è evidente che, a fronte di una pianificazione urbanistica seria con individuazione di aree idonee concordate con la cittadinanza (cosa non avvenuta), i gestori privati si sarebbero dovuti adeguare”.

Il Comitato, tramite il dott. Bartoli, ha poi annunciato varie iniziative per sensibilizzare sul punto l’opinione pubblica.

Dal

 “Comitato per il diritto alla partecipazione civica e per la tutela del paesaggio”

Commenti
Solo un commento
giulianagianni1 2024-07-03 08:41:51
secondo me nessuno in Italia fa quello che vuole ma quello che viene permesso dalle direttive CE è dalle Leggi italiane .
altro che far west!
Se poi qualcuno vuol perdere tempo manifestando il proprio dissenso è ovviamente libero di farlo ma i risultati saranno zero
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