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Violenza sessuale a Senigallia, giovane assolto

Era finito a processo perché riconosciuto dalla vittima

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Martelletto del giudice, udienza, tribunale

Riconosciuto dalla vittima, è assolto dal reato di violenza sessuale.


La vicenda risale al 1° aprile 2023 quando una ragazza minorenne di Senigallia ha denunciato di aver subito atti sessuali all’interno dei bagni del cinema “Multisala Giometti“.

La ragazza, durante l’intervallo della proiezione del film, ha riferito di essere uscita dal bagno per le donne e di essersi trovata davanti un giovane che le chiudeva la bocca impedendole di chiedere aiuto e con l’altra mano le palpeggiava entrambi i seni.

Scioccata chiedeva l’intervento degli agenti del Commissariato, i quali all’esterno del cinema dopo un’ora circa dai fatti individuavano un ragazzo ventiquattrenne di origini rumene quale autore del reato di violenza sessuale, che veniva riconosciuto dalla stessa giovane.
L’imputato, difeso dall’avv. Corrado Canafoglia, chiedeva di definire la propria posizione processuale con giudizio abbreviato davanti al Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Ancona Pallucchini, avanti al quale la giovane si costituiva parte civile chiedendo la condanna dell’imputato ed un risarcimento del danno per 25.000 €.

Il Pubblico Ministero chiedeva 4 anni di reclusione, il Giudice invece assolveva il ragazzo per non aver commesso il fatto, riconoscendo fondata la tesi difensiva dell’imputato.

Il legale dell’imputato svolgeva indagini difensive, producendo in udienza una storia Instagram ed alcune conversazioni rispettivamente conservate nel cellulare dell’imputato e da questo tenute nello stesso momento in cui il fatto accadeva.

In altri termini, la difesa ha sostenuto che l’imputato si trovasse altrove rispetto al Cinema Giometti e comunque negli istanti in cui accadeva il fatto il ragazzo fosse impegnato su instagram e su whatsapp, attività queste incompatibili con la violenza tenuta in danno della ragazza, che presuppongono una libertà delle mani.

La stessa difesa ha evidenziato come in prima battuta la ragazza avesse descritto l’autore della violenza come un giovane di pelle olivastra e di nazionalità magrebina alto 1,80 circa, mentre l’imputato è rumeno, di pelle bianca ed alto 1.70: nonostante ciò, lo aveva riconosciuto ugualmente come l’autore del reato.

Emergeva altresì che il riconoscimento dell’imputato avveniva per strada quando la ragazza si trovava in forte stato di shock in un’autoambulanza.

“Per me è finito un incubo, sono stato accusato di un gravereato che non ho mai commesso perchè mi trovavo altrove. Massima comprensione per la ragazza che ha subito il peggior reato di cui può essere vittima una donna, ma oggi da innocente ho riacquistato la mia dignità e serenità, mentre il vero colpevole di quel grave reato è libero ed impunito. Ringrazio il mio legale avv. Corrado Canafoglia, per aver creduto in me ed essersi battuto per far emergere la mia innocenza” chiosa l’imputato.

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