Dopo cinque anni di detenzione, Julian Assange, il fondatore di WikiLeaks, è stato rilasciato dal carcere di massima sicurezza di Belmarsh, a Londra, ed ha lasciato il Regno Unito.

Assange, al centro di una lunga disputa internazionale per la divulgazione di migliaia di documenti segreti che hanno rivelato pratiche governative oscure, ha raggiunto un accordo con la giustizia americana che gli permette di evitare ulteriori incarcerazioni negli Stati Uniti e di tornare in Australia.

L’annuncio della liberazione di Assange è stato dato da WikiLeaks attraverso un comunicato pubblicato sull’account X dell’organizzazione. 

La decisione di Assange di dichiararsi colpevole di un reato legato alla violazione di materiale classificato americano è il risultato di un lungo negoziato con il Dipartimento di Giustizia degli Stati Uniti. Secondo i termini del patteggiamento, Assange sarà condannato a 62 mesi di prigione, periodo già trascorso in carcere nel Regno Unito, consentendogli così di tornare immediatamente in Australia. 

Il rilascio di Assange segna una vittoria significativa per i sostenitori della libertà di stampa e della trasparenza governativa. La sua vicenda ha mobilitato una campagna globale che ha coinvolto attivisti, legislatori e leader politici di tutto il mondo, creando lo spazio per negoziati che hanno portato all’attuale accordo.

Assange era stato arrestato nel 2019 e accusato di 18 capi di imputazione per la pubblicazione di documenti riservati forniti dall’ex analista dell’intelligence dell’esercito Chelsea Manning. Le accuse includevano la diffusione di dispacci diplomatici e rapporti militari che, secondo i funzionari statunitensi, potevano mettere in pericolo fonti riservate.