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Il 20 giugno è la Giornata del Rifugiato

I progetti della Caritas Senigallia

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Il 20 giugno celebriamo nel mondo la Giornata del rifugiato. Il numero delle persone in fuga da conflitti e persecuzioni in tutto il mondo ha raggiunto livelli record: 120 milioni di uomini, donne, bambini sono costretti a lasciare la propria terra per avere salva la vita.
 
 

Ma proprio in questi giorni decine di persone la vita l’hanno persa nel Mar Mediterraneo. Eppure, dinanzi a una crisi mondiale senza precedenti, esistono anche iniziative e progetti incoraggianti, capaci di mostrare come l’accoglienza e l’inclusione di rifugiati possano essere vantaggiose per tutti, quando efficaci e sostenibili.
 
Fondazione Caritas Senigallia gestisce per il Comune di Senigallia e l’Ambito territoriale 8 il SAI, Sistema di Accoglienza e Integrazione. È un progetto nazionale gestito a livello territoriale da realtà del terzo settore come noi e comprende misure di informazione, accompagnamento, assistenza e orientamento ai beneficiari, con il fine di favorire l’accesso ai servizi del territorio e la costruzione di percorsi individuali di riconquista dell’autonomia e dell’inserimento socioeconomico di ogni persona in fuga. Nei due progetti SAI ordinari adulti sono accolti principalmente nuclei familiari titolari di protezione internazionale. I beneficiari oggi sono 49 nel SAI Senigallia e 30 nel SAI Ambito.
 
Gli standard di accoglienza dei progetti SAI sono elevati e la realtà cui siamo posti di fronte ci parla di richiedenti asilo sempre più vulnerabili. Per questo ci impegniamo fortemente anche nel comunicare adeguatamente il nostro lavoro e nel portare il nostro vissuto nelle scuole superiori attraverso un progetto dal titolo “Migrazioni e accoglienza: e tu cosa ne SAI?”.
“Accogliere, proteggere, promuovere, integrare. Sono le parole che ci ha consegnato papa Francesco per orientare il nostro impegno verso migranti e rifugiati” ricorda don Marco Pagniello, direttore di Caritas italiana. “In questo momento esprimiamo tutto il nostro dolore per le persone che hanno perso la vita nei nostri mari, seguendo il sogno di un futuro migliore. D’altra parte proprio i corridoi umanitari e lavorativi dimostrano che si possono realizzare vie sicure per chi è costretto a lasciare la sua terra. E che è doveroso accoglierci gli uni gli altri in una prospettiva di corresponsabilità. Il progetto dei corridoi ci rende tutti maggiormente protagonisti: le persone rifugiate, le comunità che accolgono e le istituzioni che li rendono possibili”.
 
 
 
 
Caritas Senigallia
Pubblicato Giovedì 20 giugno, 2024 
alle ore 10:01
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