Sinner è il nuovo numero uno di tennis al mondo: “Grazie a tutti”
Anche l'Associazione di Storia Contemporanea di Senigallia celebra lo storico traguardo del campione italiano
Nel luglio del 2021, mentre Enrico Zanotto stava per prendere la parola nel nostro Auditorium S. Rocco, ho rivisto un caro amico che era non distante da me quando Adriana Panatta conquistò, l’8 agosto 1971, a Senigallia il primo torneo dell’era Open per un italiano.
Tre anni fa Sinner era già un grande giocatore, ma probabilmente nessuno si aspettava che a 22 anni sarebbe diventato il primo tennista del pianeta, primo italiano a tagliare questo traguardo. Alle 17.30 di martedì 4 giugno 2024, mentre già da alcuni minuti la notizia spopola sui social e le testate stanno rivedendo la scaletta già impostata, sul “Philippe Chatrier”, il campo centrale parigino del Roland Garros (intitolato all’omonimo aviatore dell’aeronautica transalpina nella Grande Guerra) qualcuno dagli spalti gremiti ha urlato a Sinner la notizia clamorosa, ma per chi gioca a questi livelli quell’urlo può anche essere considerato un gesto beneaugurante.
Sinner ha appena battuto nei quarti con un secco 3-0 (6-2, 6-3, 7-6) il bulgaro Grigor Dimitrov (n. 10 Atp) e viene intervistato, a fine gara, da Fabrice Santoro (da pronunciare alla francese, con l’accento sull’ultima vocale), 51enne ex tennista che ha raggiunto come miglior ranking la 18a posizione mondiale.
Il campione italiano inizia rendendo onore allo sconfitto Dimitrov: “Un bravo ragazzo, un grande talento, con un eccezionale dritto, ma la mia performance oggi è stata molto solida. Bisogna giocare sempre in maniera differente”. “Cosa farai stasera – incalza Santoro – andrai a mangiare o vedrai in tv Alcaraz-Tsitsipas?”. “Vedremo, potrò fare entrambe le cose”; poi, quasi per chiudere, Sinner soggiunge: “Sarà sicuramente un grande piacere tornare a giocare qui la semifinale”. È il nostro campione di sempre: rispettoso, educato, mai una parola fuori posto.
Ma Santoro, che ha costruito appositamente l’intervista per arrivare al “coupe de theatre” conclusivo, ribatte: “Non posso lasciarti senza dirti una cosa. Lunedì prossimo sarai, a 22 anni, il primo italiano di sempre a diventare il numero uno al mondo”.
Sinner non si scompone neanche una riga, mentre in Italia chi ama il tennis inizia a commuoversi; e aggiunge: “Cosa posso dire? Innanzitutto è il sogno di tutti i giocatori arrivare ad essere numero uno. Comunque vedere Novak dare forfait è spiacevole e gli auguro di guarire in fretta. Grazie al mio team che rende tutto possibile e a voi tutti. È un momento speciale con me. Grazie a voi a chi mi guarda dall’Italia”.
Ancora una volta chapeaux a questo ragazzo perbene, superbo tennista, che ama il lavoro e il sacrificio. Per alcuni secondi non si sono più sentiti i commentatori Federico Ferrero e Paolo Canè, visibilmente commossi. Poi prende la parola dallo Studio Cube di Londra Tim Henman – ex giocatore britanico, miglior ranking, n. 4 dell’Atp – che sentenzia: “Sono ammirato dalla maturità di Sinner”. Wilander e Corretja – ex numeri 1 e 2 del mondo – dedicano dieci minuti di commento all’infortunio di Djokovic, vincitore uscente: è giusto, ma il serbo che ha battuto ogni record ha 37 anni e rappresenta il passato. Sinner è invece il futuro. E di sportivi come lui l’Italia e il mondo hanno terribilmente bisogno.
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