Processo alluvione 2014: responsabilità civile per Comune, Provincia, Regione, Governo
Confermata dal GUP de L'Aquila l'ammissione delle parti civili. Avvocato Canafoglia: "Svolta per chi attende ristori da 10 anni"
Svolta importante per il processo per l’alluvione che ha colpito Senigallia il 3 maggio 2014, davanti al Giudice per l’udienza preliminare del Tribunale de L’Aquila, il quale ha riconosciuto legittima la costituzione come parte civile dei tanti alluvionati, del Comune di Senigallia e della Provincia di Ancona, ammettendo come responsabili civili cinque Enti, compresi Comune e Provincia, che, in caso di condanna, dovranno pagare in solido i risarcimenti dei danni causati.
Il processo era ripartito dopo che c’era stato un errore nel precedente capo d’imputazione, in cui erano stati contestati anche i reati già prescritti.
L’unico reato oggi sopravvissuto alla prescrizione è quello di inondazione colposa a carico degli ex sindaci Maurizio Mangialardi e Luana Angeloni, Flavio Brunaccioni, ex dirigente della protezione civile, Gianni Roccato, ex dirigente dell’area tecnica territorio e ambiente poi Massimo Sbriscia per la Provincia di Ancona, Mario Smargiasso per l’Autorità di Bacino, Alessandro Mancinelli, consulente del Comune e Libero Principi per la Regione Marche.
Importante è la possibilità di chiamare in causa a rispondere dei danni, come responsabili civili, il Comune di Senigallia, la Provincia di Ancona, la Regione Marche, il Ministero dell’Interno e la Presidenza del Consiglio dei Ministri.
Se confermata la responsabilità degli indagati, tali enti e le loro assicurazioni saranno chiamate in solido a risarcire gli alluvionati.
“È un importante opportunità per chi da 10 anni attende un ristoro ai danni subiti. È un processo che ha subito vicissitudini complesse, ma non abbiamo mollato mai superando ogni questione ed oggi siamo ad una svolta importante” – commenta l’avvocato Corrado Canafoglia che sta patrocinando in questo giudizio 384 parti civili e l’Unione Nazionale Consumatori.
Ora il Giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di L’Aquila ha permesso di far entrare nel processo enti ed istituzioni, non ultima la Presidenza del Consiglio dei Ministri in persona del premier Giorgia Meloni ed il Ministero dell’Interno in persona del Ministro Piantedosi, dopo aver rigettato l’eccezione delle difese degli imputati ed accolto quelle delle parti civili.
L’udienza è stata aggiornata al 23 luglio.
Comunque io preparo i tarallucci chi porta il vino? Cosi festeggiamo l'ennesimo spreco di soldi pubblici che non porterà a nulla.
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