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Senigallia e Canino: due comuni uniti da un celebre personaggio

Un nome collega nella storia un piccolo comune della Tuscia a Senigallia - Una ricerca storica di Riccardo Marletta

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Veduta del centro abitato di Canino

Vi starete chiedendo: cosa potrebbe mai avere in comune una piccola cittadina della provincia di Viterbo e la nostra città? Ora ve lo spiego…

Abbiamo la fortuna di vivere a Senigallia che può vantare una storia lunga secoli da protagonista della scena politica e culturale della regione Marche.
Importanti Papi ed esponenti di note famiglie nobili sono nati qui a Senigallia, altri, invece, vi hanno semplicemente soggiornato o vissuto, come Alexandrine de Bleschamp e il marito Luciano Bonaparte i quali saranno il fil rouge che collega il comune di Canino a Senigallia.

Canino, l’etrusca Vulci, situato tra le campagne a mezz’ora da Viterbo, è un comune di poco più di cinquemila abitanti chiamati Caninesi. E’ la tappa ideale per chi vuole conoscere la civiltà etrusca visitando il vicino parco archeologico dell’antica Vulci, dove è stata riscoperta la Tomba Francois nel 1857, e le vicine città di Tarquinia o Tuscania solo per citarne alcune.
Tra i suoi personaggi più illustri figura Papa Paolo III Farnese nato qui nel 1468, importante per il suo sostegno alla produzione artistica di quegli anni e per aver convocato il Concilio di Trento nel 1545

Ma è all’inizio dell’ottocento che nasce il legame con Senigallia, cui si accennava prima.
Villa TorloniaE’ di questo periodo la figura di Luciano Bonaparte, fratello minore di Napoleone, che grazie all’amicizia con Papa Pio VII fu nominato principe di Canino e della vicina Musignano. Luciano, nel dicembre del 1799, permise a Napoleone di salire al potere con un colpo di stato, ma, una volta rotti i rapporti col fratello imperatore, si stabilì in Italia; e proprio nella nostra città acquisì diverse abitazioni tra cui, la ormai abbattuta nello scorso settembre, Villa Bonaparte Torlonia, situata sulla SS Adriatica al civico 273.

Qui vi soggiornò per lungo tempo e qui morì Alexandrine de Bleschamp il 12 luglio 1855.

Seguendo le sue spoglie torniamo a Canino dove vennero trasferite nella cappella gentilizia della famiglia di Luciano, all’interno della chiesa Collegiata di Canino (del 1793). La cappella è uno straordinario esempio di arte neoclassica con busti, statue di Laboureur e un grande bassorilievo di L. Pampaloni. (foto in basso).

Prima di lasciare Canino un suggerimento gastronomico: tipico di questo paese sono l’asparago verde, Igp dal 2023, e l’olio extravergine d’oliva della Tuscia.

Visitare Canino e pensare che la nostra storia sia collegata con un comune a quasi 260 km da noi è assolutamente stupefacente.
Si ringrazia per la collaborazione l’Associazione culturale Luciano Bonaparte di Canino (VT).

Cappella gentilizia Bonaparte a CaninoCastello di Canino e il "Ponte del Diavolo"

di Riccardo Marletta

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