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Campanile: “Canafoglia (si) allunga incarico in Fondazione Città di Senigallia fino ad agosto”

"Olivetti vuole o non vuole il Consiglio di Amministrazione?"

Ex Irab, Casa Protetta per Anziani, Fondazione Città di Senigallia

Poco più di un anno fa, alla presentazione del bilancio 2022 poco mancava che ci fossero i fuochi di artificio e il lancio di coriandoli, un po’ come avviene per la proclamazione del vincitore di una coppa di calcio.

I fatti salienti erano un bilancio in utile (ma non era vero, in termini economici la perdita della gestione ordinaria era di oltre 600.000 euro), la proposta di chiusura della Residenza Protetta in favore di una Casa di Comunità e di un Ospedale di Comunità (con tanto di progetto firmato da due valenti esperti), la creazione di un nuovo ente in partnership con l’Opera Pia per 40 posti di “cure intermedie”, il trasferimento di una parte del personale alla nuova struttura (ma solo quelli “rispondenti ai requisiti richiesti” e gli altri che fine avrebbero fatto?).

Siccome quest’anno, alla fine di aprile, non si è sentita volare una mosca, Amo Senigallia è andata a spulciare le delibere della Fondazione ed ha trovato la spiegazione.

Il Commissario Canafoglia non ha pubblicato il bilancio del 2023 alla fine di aprile (data coincidente con il termine del suo mandato e data fissata dallo statuto della Fondazione all’art. 23) per “l’indispensabile approfondimento sui valori degli immobili dell’Ente, parte dei quali dovranno essere necessariamente alienati”. Ha rinviato l’approvazione del bilancio, si è preso altri tre mesi di tempo e poiché il suo mandato scadeva il 30/04/24 “e comunque fino all’approvazione del bilancio consuntivo 2023”, ecco che continua imperterrito il suo governo.

A questo punto è necessario mettere i puntini sulle “i” ed essere chiari.

Che la Fondazione dovesse alienare parte dei suoi beni è noto da anni ed Amo Senigallia lo ha messo in risalto in più di una occasione e con larghissimo anticipo. La decisione definitiva del tribunale che obbliga la Fondazione a restituire parecchi soldi (che non ci sono) ad Autostrade è dell’anno scorso. E’ logico e di buonsenso che ancora non si abbia una stima aggiornata del valore del patrimonio immobiliare tanto da rinviare il bilancio ed allungare il mandato?

Una eventuale maggiore valorizzazione degli immobili inserita a bilancio avrebbe ripercussioni (positive) sul bilancio stesso. Siamo curiosi di vedere se sarà così e poi di sapere se la stessa cosa è avvenuta per fondi con cui il Dott. Guzzonato immobilizzò l’eccedenza di liquidità e che sono stati venduti per rimborsare Autostrade in parte. In altre parole siamo curiosi di analizzare il bilancio e vedere come è andata la “gestione corrente” scorporando tutti i fatti straordinari.

Che fine abbiano fatto l’Ospedale e la casa di Comunità nonché il nuovo ente per le cure intermedie è un’altra di quelle cose che occorrerà leggere nella relazione di bilancio dato che da allora non si è più detto nulla.

Che Canafoglia abbia deciso di prendersi la libertà di ritardare il bilancio (interpretando in modo estensivo un concetto invece riduttivo) senza un avvallo documentale pubblico della Regione ma con un proprio atto sarà sicuramente possibile ma non si può non notare che nel 2023 ha approvato il bilancio a marzo e nel 2022 a febbraio. Guardando il passato il suo mandato sarebbe già terminato da mesi mettendo la Regione difronte alla scelta di continuare o meno nel commissariamento. Canafoglia avrebbe potuto far periziare gli immobili già da tempo, perché ha aspettato tanto da far(si) prolungare il mandato a dopo le elezioni europee? Non è che per caso c’entrino qualcosa?

Ma anche il Sindaco Olivetti è chiamato in causa. Anche quest’anno sarà favorevole all’ennesima proroga del Commissariamento o si assumerà finalmente la responsabilità di proporre un Consiglio di Amministrazione per tornare alla normalità, nominandone i componenti? Se dopo tre anni di cura Canafoglia non lo ritenesse ancora opportuno, allora si potrà pensare che le parole dette in Consiglio Comunale sull’opportunità di ricorrere a manager della sanità è valido anche per il Commissario.

Non c’è più nessuna ragione per continuare il regime commissariale. Ora occorre un Consiglio di Amministrazione che risponda alla città (e non alla Regione) perché la Fondazione è dei senigalliesi e non di Acquaroli.

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