Mangialardi: “la demagogia della destra sulla Bolkestein sarà pagata molto cara”
Consiglio di Stato boccia la proroga del Governo, che aveva dato garanzie: direttiva va applicata subito come nel resto d'Europa
“Lo stop del Consiglio di Stato alla proroga concessa dal governo Meloni circa l’applicazione della direttiva Bolkestein alle concessioni balneari è l’ennesima dimostrazione di come la destra italiana, incapace di risolvere i problemi reali delle imprese, non riesca mai ad andare oltre la demagogia.
Il centrodestra, sia nazionale che marchigiano, convinto di poter impunemente continuare a ricorrere alla strategia delle proroghe nonostante una sentenza del Consiglio di Stato imponesse dal 1° gennaio 2024 la messa a gara delle concessioni demaniali, rischia di far saltare migliaia di imprese, cancellando centinaia di migliaia di posti di lavoro. Un danno di proporzioni incalcolabili sia sul piano sociale che economico”.
A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.
“Come tutti i governi che lo hanno preceduto – continua il capogruppo dem – anche quello della Meloni ha irresponsabilmente perso tempo prezioso. Anziché lavorare, come ho sempre sostenuto fin dalla nascita della direttiva Bolkestein, a un disegno di legge capace di restituire sicurezza alle imprese balneari, prevedendo magari un maggiore punteggio nei bandi di gara per le imprese preesistenti al fine di tutelare gli investimenti fatti nel corso degli anni e salvaguardare i livelli occupazionali, la Meloni ha scelto di inseguire l’idea della mappatura. Un’idea sbagliata e, oggi lo vediamo, priva di fondamento giuridico. Ora la procedura di infrazione aperta dall’Unione Europea contro l’Italia proprio a causa di quella proroga, potrebbe costare carissima al nostro Paese. Del resto, il cieco antieuropeismo di cui tutti i partiti del centrodestra hanno dato sempre prova non poteva che portare a questo disastro. Lo ribadisco: l’unica soluzione vera e concreta resta l’iniziativa legislativa, anche se il tempo gioca sempre più a sfavore dell’Italia. “.
“Anche a livello regionale – conclude Mangialardi – si è fatto poco o nulla. il presidente Acquaroli, come sua abitudine, si è completamente allineato ai diktat nazionali del suo partito. Eppure, lo scorso novembre, l’aula aveva approvato all’unanimità una mia mozione che impegnava la giunta ad attivare immediatamente un tavolo di confronto con le associazioni di categoria, i sindacati dei balneari e i parlamentari marchigiani con lo scopo di elaborare un quadro normativo più avanzato da portare in discussione nell’ambito della Conferenza Stato-Regioni. A dimostrazione che probabilmente neppure la destra marchigiana crede più alla strategia della Meloni. Spero che il presidente saprà spiegare in modo convincente le ragioni per cui quell’impegno è rimasto lettera morta”.
Maurizio Mangialardi
Obiettivo del Decreto è garantire la libertà di accesso e di esercizio all'attività di servizi, nel presupposto che ciò costituisca espressione della libertà di iniziativa economica ai sensi dell'articolo 41 della Costituzione, principio esplicitamente richiamato nell'articolo 10 del Decreto.
“in materia di concessioni demaniali marittime, lacuali e fluviali, il 12 dicembre 2006 il Parlamento e il Consiglio europeo hanno approvato la direttiva 2006/123/CE, nota come direttiva «Bolkestein» o «direttiva servizi».
Ci si sciacqua la bocca sempre col dire democrazia,e giustamente la democrazia con un voto ha sancito nuove regole che nessuno ne sindaci ne regione ne governo italiano può cambiare.
Ora finalmente chi vorrà fare impresa su suolo demaniale potrà farlo,visto che finora sembrava essere diventato tutto una proprietà privata. Avanti così!
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