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“La sopraelevazione di ponte Garibaldi è un insulto alla logica”

Ing. Paolo Landi: "Una soluzione che Senigallia sta rigettando con fermezza. Argomentazioni trasmesse all'ing. Babini"

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Ipotesi progettuale per ponte Garibaldi con rampe

La Regione con delega ad ANAS per la ricostruzione di ponte Garibaldi sta insistendo su una soluzione che Senigallia sta rigettando con fermezza con tanto di commenti sarcastici ed ironici.

Non si giustifica in nessun modo l’obbligo del rispetto del franco di 1,5 metri sopra le sponde come difesa dal rischio idraulico, inesistente su questa specifica sezione del ponte demolito, come viene anche illustrato dalla grafica. Oltre al grave impatto prodotto dal sollevamento del ponte con le tortuose rampe di innesto a una viabilità ancora non definita, c’è da tenere conto anche dell’incompatibilità con la pianificazione degli orti del vescovo che prevede l’avanzamento dell’edificio prospettante su via delle Caserme che rimarrebbe occlusa rimuovendo un’uscita dal centro storico, delle curve a gomito che impediranno il transito degli autobus per finire poi con aggravio di costi non indifferente.

Lo stato di fatto esistente è condizionato dalla sezione del ponte degli Angeli ricostruito recentemente con un incremento di portata del 57% ma nonostante ciò ancora rappresentativo della sezione più critica in assoluto di tutto il tratto urbano con un flusso di 226 mc./sec. che definisce il limite del livello massimo di piena sostenibile anche per le sezioni a monte e considerato che queste nel tratto di 325 metri che la separano da quella di ponte Garibaldi si mantengono inalterate nella forma con identica quota di fondo ma con sponde però più alte di due 2 metri, si ha che, tenuto conto anche dell’incasso di ponte degli Angeli che regola con i 2 metri tra intradosso e fondo l’altezza di transito della massima piena, garantisce a un nuovo ponte Garibaldi a via inferiore semplicemente appoggiato alle sponde un margine di sicurezza di ben 3 metri doppio rispetto al teorico franco di 1,5 metri che non ha più motivo di sussistere. (fig.2).

Fiume Misa: ponti a confronto da Angeli a Garibaldi

La (fig.1) mostra invece una simulazione che mantiene il franco di 1,5 metri sopra le sponde evidenziando quanto la prescrizione sia esagerata con il ponte sovrastante il livello di piena di ben 4,5 metri.

Anche prevedendo di riuscire in qualche modo ad innalzare ponte degli Angeli con l’intradosso sopra le sponde, avremmo queste ultime a condizionare con la loro quota di 3 metri la nuova altezza del limite massimo sostenibile di piena ancora però ben tollerato con 2 metri di margine dal ponte Garibaldi semplicemente appoggiato.

Ma anziché innalzare ponti risulta più efficace rimuovere con il dragaggio i sedimenti depositati sull’antico canale navigabile della fiera franca (fig.3) abbassando così la quota di fondo di circa 3 metri da manutenere stabilmente e a costo zero con un progetto in esame di guardania operativa esteso al bacino Misa – Nevola e autosostenibile con il recupero energetico proveniente da una forma di economia circolare, tutto questo porta a raddoppiare portate idrauliche altrimenti irraggiungibili in modo diverso e in sintonia con una nuova via d’acqua ricreata e fruibile.

Le argomentazioni esposte sono state trasmesse all’ing. Babini vice commissario per l’emergenza e non potranno venire quindi eluse dalla Regione che dovrà giustificarsi per un eventuale rigetto delle stesse con pubbliche e valide motivazioni.

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