Giulia e le prime mediche.

 

 

Dopo aver parlato di donne che si sono distinte  nel campo politico e parlamentare, la Rassegna “Contemporanee. Pagine di protagonismo femminile”, diretta dalla professoressa Lidia Pupilli, affronta un tema poco conosciuto ma di indubbio impatto, quello delle prime donne che hanno esercitato la professione medica. A parlarne sarà una delle maggiori studiose del settore, la dr.ssa Vanessa Sabbatini, dottoranda all’Università Politecnica delle Marche, attiva socia dell’Associazione di Storia Contemporanea che promuove la manifestazione insieme alla Biblioteca Antonelliana. L’appuntamento è  per giovedì 21 marzo alle ore 18.00, nella Sala Conferenze della Antonelliana: introduce la professoressa Pupilli, dialoga con l’autrice la dr.ssa Monica Diambra, altra socia ASC.

 

Nata ad Ancona nel 1892, figlia dell’avvocato e notabile liberale Guglielmo (sindaco del capoluogo dorico due volte in età giolittiana) e di Giuseppa Boldrini, appartenente a una famiglia patriottica fanese, Giulia si laureò in medicina a Bologna, con il massimo dei voti, il 4 aprile 1916, iscrivendosi il 7 agosto seguente all’Albo dell’Ordine dei Medici e dei Chirurghi della Provincia di Ancona.

 

Era la prima a farlo e il matrimonio (1911) con il noto psichiatra Gustavo Modena, direttore del Manicomio di Ancona, la mise a contatto con il mondo scientifico del tempo, dischiudendole la possibilità di eseguire ricerche pionieristiche sul campo. La sua fu una vita ricca e intensa, terminata a soli 44 anni a Bolzano dove morì nel 1936. Intendiamo fermarci qui. Perché la biografia di Giulia, pubblicata in piena pandemia dalla stessa Sabbatini su incoraggiamento del prof. Marco Severini (di cui l’autrice è stata alunna all’Università di Macerata, e con cui si è laureata nel 2019 – “Giulia Bonarelli Modena. Vita e pensiero di una medica del Novecento”, Ancona 2020 – sarà donata, giovedì 21,  a tutti i presenti.