Ing. Rognoli: “Ponte Garibaldi, a breve pronto il progetto. Parole… Parole… Parole….”
"Per l'Assessore ad ambiente e porto Campagnolo, con contratto di fiume operativo avremo strumenti per gestire Misa e Nevola"
Povero ponte Garibaldi… parole … parole … parole …
Tanto vanno i “gatti al lardo” che ci lasciano lo zampino.
Non ce la fa proprio la Giunta senigalliese a non far propaganda, invece di fatti, di non dire un giorno una cosa e il giorno dopo il suo contrario.
E dunque rieccola con il povero ponte Garibaldi. Qualche giorno fa proprio l’otto marzo, l’assessore all’ambiente e al porto Elena Campagnolo ha spiegato al Resto del Carlino che per il ponte tapino “attendiamo a breve il progetto“.
La memoria comincia a vacillare, perché di quel progetto che non era pronto il 31 gennaio 2024, e dopo due giorni era lì compiuto e pronto per essere presentato in Regione, e passati i due giorni si scoprì invece che ancora non c’era neppure un disegnino del progetto del povero ponte Garibaldi.
Cinque giorni prima dell’intervista all’assessore Elena Campagnolo il Corriere Adriatico (2 marzo 2024) ci informava che il ponte poteva essere traslato a monte, oppure inclinato, oppure traslato e inclinato. Ovvio la fonte è il Comune, ed è altresì scontato che si ricomincia daccapo con i disegnini anche perché il sindaco Olivetti attende, sempre dal giornale 3 marzo 2024, “…di tutelare l’antico lavatoio e dall’ANAS un raccordo con la viabilità cittadina esistente“.
Ma in giunta non si parlano? Perché, da quanto si legge, non c’è ancora neppure una ideuzza di come uscire da quel caos iniziato con la chiusura del ponte il 16/settembre/2022. Per non parlare poi del ponte 2 Giugno che al Sindaco Olivetti “non piace così.” … ho chiesto se si può farne uno nuovo ….. non è sicuro. Questo andrà recuperato, sono stati spesi dei soldi’’ (Corriere Adriatico del 09 gennaio 2024). Mentre oggi espone quanto appresso: “… Sicuramente non verrà demolito, si tratta di un unicoblocco quindi caso mai verrà rimosso…“ (Corriere Adriatico del 12/03/2024) Penso che sarà molto agevole rimuoverlo senza demolirlo… intervento da bacchetta magica della “giunta del fare”.
Il nuovo ponte di Genova, in sostituzione del ponte Morandi, lungo 1067 mt. è stato progettato e costruito in 15 mesi e non era proprio un ponticello. In pratica Garibaldi ci ha messo meno tempo a unificare l’Italia, che a vedere fare il progetto del suo ponte di circa 30 mt. che sarebbe bastato non demolirlo.
Infine, per non farci mancare nulla, sempre dal Resto del Carlino, l’assessore Elena Campagnolo che per quanto riguarda la mitigazione del rischio idraulico “i prossimi interventi già confermati comprenderanno la mitigazione del rischio attraverso l’escavo del fiume, che già intravediamo un miglioramento nel tratto cittadino e la messa in sicurezza dei punti strategici lungo l’asse fluviale.”
Allora vorremmo chiedere all’Assessore all’ambiente e al porto: quale ingegnere idraulico fluviale è stato consultato? In che cosa consistono “…i miglioramenti del tratto cittadino…“ osservati e valutati dopo quale piena? Considerato che, per fortuna, non vi è stato alcun evento meteorico significativo. Perché se per miglioramento si intende la trasformazione del fiume in un canale questo è evidente a qualsiasi osservatore, ma non tutti sono d’accordo che questo è un miglioramento poiché l’eventuale prossima “fiumana” arriverà in centro città dove esiste l’imbuto che fa defluire al massimo 350 mc/s a fronte dei circa 900 mc/s valutati dal CIMA.
In sintesi i lavori finora fatti sull’asta fluviale per aumentare il deflusso delle piene vanno esaminati con cautela e comunque hanno un effetto modesto, per non dire irrilevante, sulla mitigazione del rischio idraulico della città che è rimasto uguale. Infatti finché non si realizzeranno le vasche di espansione a monte, le piene con portate superiori a 350 mc/s. potrebbero avere gli stessi effetti verificatisi nel 2014 e nel 2022. Il Contratto di fiume per quanto riguarda le vasche non fa altro che riprendere quanto già deciso e finanziato in sede regionale dal V. Commissario ing. Babini senza apportare alcuna novità.
Insomma solo parole… parole… parole…. propaganda invece che fatti.
da ing. Mauro Rognoli
Per Senigallia con queste risorse manageriali, è più di un sogno pensare alla benché minima possibilità che qualcosa venga fatto .
Prova ne è la mancata realizzazione di una semplice rotatoria (della penna).
Politica è valorizzare il poco che viene fatto e tacere quello che non si riesce a fare.
E spesso quello che non viene fatto è dovuto ad incompetenza oltre che alla presunzione di non saper ascoltare chi ne sa di più
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