Lettera a una studentessa
"Ventuno Parole. Lemmario di storia e vita femminile" affronta in maniera scientifica le principali questioni che affliggono le donne
Cara studentessa, forse tu di me non ricorderai neanche il nome, ma cinque anni fa sono venuta, con altre colleghe dell’Associazione, nella tua scuola a parlare di un importante periodo storico, invitate dalla simpatica dirigente.
Saremmo dovuti rimanere 50 minuti, siamo andati via dopo tre ore perché tu e altre compagne ci avevate sommerso di domande e richieste, sostenendo che quel tipo di storia – dialogica e dibattuta anziché frontale e trasmissiva – non ve l’aveva proposta nessuno e che neanche all’interno delle vostre famiglie si toccavano certi temi. Ti ho allora rammentato che all’epoca dei miei studi liceali il programma di storia dell’ultimo anno arrivava alla prima guerra mondiale, ma che nel frattempo i tempi erano cambiati, le ricerche progredite, le modalità di fare storia innovate.
Ora scrivo per segnalarti che domani, 8 marzo 2024, proporremo alla comunità due incontri, uno mattutino (ore 11.30 in Biblioteca Antonelliana) e l’altro pomeridiano (ore 18.00, Libreria Iobook), per parlare insieme delle principali problematiche riguardanti la vita femminile. Ci sarà in contemporanea un terzo incontro alla Biblioteca La Fornace di Moie (ore 18.00) dove parleranno altre studiose e amiche: magari di ciò potrai informare le conoscenti del posto.
L’occasione di questi incontri non è l’Otto Marzo, che da tempo auspichiamo duri tutto l’anno e non un solo giorno inframmezzato da rituali conformisti, ma la presentazione di un libro fresco di stampa, “Ventuno Parole. Lemmario di storia e vita femminile”, con cui abbiamo chiesto a storiche, giuriste, filosofe e intellettuali appartenenti a diverse università e associazioni italiane di affrontare in maniera scientifica le principali questioni che affliggono le donne. Scientifica perché di ricerche serie e rigorose ci occupiamo come Associazione e poiché di libri ne escono troppi, addirittura 282 al giorno, secondo gli ultimi dati.
Sapevi che nella settima economia planetaria neanche una donna su due lavora, mentre la maggior parte delle italiane è ancora vittima di stereotipi, luoghi comuni e di diversificate forme di violenza? E che il nostro Paese è sceso, nel 2023, secondo il report del Gender Global Gap – che fotografa a livello internazionale l’ampiezza e la portata del divario di genere nel mondo – dal 63° al 79° posto, proiettando il conseguimento della parità di genere al 2154? Oppure che il nuovo governo, diretto per la prima volta da una donna (dopo 29 esecutivi presieduti da uomini in età repubblicana), ha tagliato del 70% i fondi per la prevenzione della violenza contro le donne? Alcune di queste autrici saranno con noi a parlare e dibattere domani e spero vivamente di rivederti e di sapere come stanno proseguendo gli studi.
Un’ultima cosa. Prima di lasciare quell’aula affollata nell’anno pre-pandemico mi hai rivolto un “domandone”, chiedendomi cosa avrebbe potuto garantirti nella vita il conseguimento dei sogni. Ti ho risposto di non poterlo dire in via assoluta ma che l’onestà, l’impegno, la partecipazione e lo spirito critico fanno di una persona un cittadino del mondo: al che hai replicato con una faccia che mi è parsa sorpresa e stupita (forse è stata una mia suggestione…). Avrei voluto soggiungere che saper sorridere di fronte alle asperità dell’esistenza è un’altra cosa estremamente importante, direi quasi vitale. Tutto ciò mi è venuto in mente osservando la pioggia intensa che in un territorio ormai quasi siccitoso è diventata una rarità.
La pioggia continua a cadere battente, ma ti assicuro che domani, Giornata internazionale della donna, il sole tornerà a risplendere.
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