“Un ufficio turistico a Senigallia al posto di uno stabile fatiscente al porto”
Lo chiede il consigliere Campanile: "Il Comune lo avrebbe potuto acquistare e ripristinare senza grossi ostacoli burocratici"
Un ufficio turistico come biglietto da visita del Porto Della Rovere e dei lungomari al posto di uno stabile fatiscente e in degrado.
Confina con un ristorante di eccellenza della città e molto frequentato “la Pagaia”, dista meno di 100 metri dal locale dello chef pluristellato “Uliassi”, si trova in uno dei punti di maggior passeggio turistico in tutte le stagioni, percorso obbligato per accedere al molo di levante e al centro storico dal lungomare.
Con il cordolo del tetto in condizioni fatiscenti tanto da richiedere un transennamento lungo tutto il perimetro dello stabile, fa “bella” mostra di sé uno stabile della Regione Marche, una volta ufficio e magazzino idraulico del “Servizio Decentrato Opere Pubbliche e Difesa del Suolo” (con annessa abitazione del responsabile probabilmente per garantire sorveglianza 24/24). “Una volta” vuol dire più di 20 anni fa quando l’entrata del porto coincideva con la foce del Misa.
Lo stabile è fatiscente, affittato sembra a due privati che sicuramente non ci abitano viste le condizioni complessive della costruzione.
Un Comune che non ha i soldi può fare poco o nulla ma quando i soldi a disposizione sono talmente tanti da costruire servizi igienici nel “nulla”, andrebbe fatto un ragionamento di priorità e di buonsenso avendo a cuore la natura turistica della città.
Il Comune, pochi mesi fa, ha acquistato dalla Regione Marche per € 800.000 l’ex-Palazzetto del turismo, non per riportarlo agli antichi splendori ma per abbatterlo in vista di un parcheggio multipiano di cui non si sa nulla né del progetto in sé né del contesto in cui sarà inserito né tantomeno dei tempi di realizzazione. Insomma, ben oltre questa legislatura.
Per una cifra molto, ma molto inferiore, avrebbe potuto acquistare la costruzione in questione ed utilizzarla come sede degli uffici turistici e come info-point soprattutto per la stagione turistica, oppure come sede delle tantissime associazioni di valenza sociale e sportiva che hanno sede spesso a casa del presidente. Avrebbe potuto anche non acquistarlo e ripristinarlo solamente dato che tra enti pubblici è possibile stringere accordi del genere. Per una Giunta che ha cambiato destinazione d’uso di un albergo per farci fare 60 mini appartamenti non ci sarebbero ostacoli burocratici insormontabili.
Si ripropone, ancora una volta, il problema della mancanza di visione di questa amministrazione che non riesce (o non è capace) a progettare il futuro: insomma, non lo vede proprio come se il punto focale della sua azione politica si fermasse ad un palmo dalla bocca.
Gennaro Campanile
Consigliere comunale Amo Senigallia
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