Presidio per la pace a Senigallia
Siamo a quota 65
65° PRESIDIO CONTRO LA GUERRA
SABATO 10 FEBBRAIO
ORE 18.30 / 19.30 – PIAZZA SAFFI
PERCHÉ SONO LE ARMI CHE FANNO LE GUERRE
Tra i produttori di armi, l’Italia è al sesto posto nel mondo con una quota di mercato pari al 3,8%.
I primi tre nostri clienti sono il Qatar (24% delle vendite), l’Egitto (23%) e la Turchia (12%). Secondo l’Istituto Internazionale di Ricerche sulla Pace di Stoccolma (Sipri), le vendite italiane continuano a crescere: a fine 2022 Roma aveva ordini in sospeso per 115 aerei ed elicotteri da combattimento, nove navi da guerra e 1.703 veicoli corazzati.
Dal 1990 la vendita di armamenti è regolata dalla legge n.185 (Nuove norme sul controllo dell’esportazione, importazione e transito dei materiali di armamento), promulgata allora dopo una lunga mobilitazione di associazioni laiche e cattoliche iniziata negli anni ’70.
Prima, per quasi 50 anni, era sostanzialmente rimasto in vigore il Regio Decreto n. 1161 del 1941 (firmato da Mussolini, Ciano, Teruzzi e Grandi) che, sottoponendo l’intera materia al “segreto di Stato”, l’ha pressoché mantenuta fuori dal controllo del Parlamento anche in epoca repubblicana.
Attualmente, su proposta del governo e della maggioranza, è in discussione in Parlamento una modifica della legge 185/1990. In particolare, il rilascio delle autorizzazioni all’export verrebbe affidato al solo governo, sottraendo di nuovo informazioni e controllo al Parlamento e, quindi, alla società civile e all’opinione pubblica. Inoltre, sarebbe eliminata pure la vigilanza sugli Istituti di credito operativi nell’import/export di armamenti e, pertanto, se approvata, non si conosceranno più le banche che traggono profitti dal commercio di armi, anche condotto con paesi autoritari o coinvolti in conflitti armati.
Si torna all’antico, potremmo dire. E qualora ci fossero dubbi sulle differenze tra politiche coerenti con la Costituzione e orientate all’antifascismo, da un lato, e politiche cosiddette “post fasciste”, dall’altro, si prenda il caso sopra richiamato come valido esempio.
PAROLE E MUSICA CONTRO LA GUERRA
PER LA PACE SUBITO
1. PER L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA E IN PALESTINA/ISRAELE
2. CONTRO L’INVIO DI ARMI E CONTRO L’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI
3. PER UN’AZIONE DIPLOMATICA CONCRETA DEL GOVERNO ITALIANO AL FINE DI PROMUOVERE NEGOZIATI DI PACE
4.PER L’ACCOGLIENZA E L’ASSISTENZA A TUTTI I PROFUGHI
La cittadinanza è invitata
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