Bilancio positivo a Senigallia per la rassegna “Perché non possiamo non dirci”
Chiusa il 2 febbraio la serie di eventi promossi da Associazione di Storia Contemporanea, ANPI e Scuola di Pace "V. Buccelletti"
Si è chiusa, il 2 febbraio 2024, la Rassegna “Perché non possiamo non dirci” che, promossa dall’Associazione di Storia Contemporanea, ANPI e Scuola di Pace “V. Buccelletti”di Senigallia, ha preso spunto dal saggio di Benedetto Croce, pubblicato sulla rivista “La Critica” nel 1942.
La Rassegna ha registrato un apprezzabile riscontro nella cittadinanza che, con una media di una cinquantina di presenti ad incontro, ha partecipato ai cinque appuntamenti in maniera interessata (nella foto, un momento della quarta serata). Uno degli obiettivi più immediati degli organizzatori era quello di mettere il dibattito al centro delle cinque serate e si può dire che, con una media di otto interventi ad incontro, esso sia stato conseguito; inoltre i cinque pomeriggi, tenutisi, tra la fine del 2023 e gli inizi del 2024 in due distinte location (Sala Conferenze della Biblioteca “Antonelliana” e Auditorium S. Rocco), hanno coinvolto cittadine e cittadini via via differenti, attratti dalle tematiche proposte.
Hanno indubbiamente sostenuto la buona riuscita l’utilizzo di materiali multimediali e la tipologia adottata della conversazione – una modalità più aperta e vivace, lontana dalle lezioni cattedratiche – nonché l’efficacia e la padronanza con cui relatrici e relatori hanno trattato le tematiche in oggetto. La prossima pubblicazione delle conversazioni e la distribuzione gratuita nella giornata-festa del 2 Giugno costituiranno ulteriori test per comprendere l’effettivo gradimento da parte della comunità. Il problema di fondo però rimane: come coordinare le molteplici iniziative che si tengono in una città di solide radici culturali? Il fatto stesso che in alcune giornate coesistano, a Senigallia, anche tre o quattro iniziative culturali è, da una parte, la testimonianza di libertà e spirito di iniziativa ma, dall’altra, il segno eloquente di come l’individualismo e certi steccati – di antica come di recente matrice – pesino nella quotidianità cittadina e impediscano un coordinamento culturale di cui la sesta città della regione adriatica non può più permettersi di fare a meno.
Le conseguenze della pandemia, l’uso massiccio dei social, l’individualismo, l’aumento spropositato di libri pubblicati al giorno in Italia (siamo passati dai 237 del 2021 ai 287 del 2023), certi provincialismo ed emulazione – che andrebbero arginati – e altri fattori contingenti rischiano di far passare in secondo piano una realtà sotto gli occhi di tutti, che cioè l’età media del pubblico presente ai principali eventi culturali cittadini è sempre più alta: non si può più programmare la cultura senza coinvolgere i giovani e i pochi tentativi a cui abbiamo di recente assistito non fanno ben sperare per il prosieguo. Inoltre, nel pianificare un appuntamento, si tende a una sempre più consistente fidelizzazione che però, in ultima analisi, tende a impoverire il confronto e ad allontanare il pubblico. Si è tentata la strada di coordinare le associazioni, ma al di là della modesta risposta da parte dei diretti interessati non si sono riscontrati effetti tangibili: le realtà associative rimangono chiuse in se stesse, autoreferenziali e impermeabili, scoordinate e ignare che questa congiuntura non farà altro che rafforzare distanze e steccati, quando sono invece la diversità, il dialogo e la sinergia i valori aggiunti del nostro tempo.
Al termine della serata del 2 febbraio sono stati annunciati i prossimi appuntamenti della Scuola di Pace, mentre qualche giorno prima l’ANPI aveva cominciato a divulgare i propri. Dal canto suo, l’Associazione di Storia Contemporanea ricorda, per il prossimo mese di marzo, l’uscita di una nuova pubblicazione sulla storia delle donne – pubblicazione che ha coinvolto storici, giuristi, filosofi e linguisti di numerose università italiane – e l’inizio di una Rassegna sulle donne suddivisa in quattro incontri (7,14, 21 e 28 marzo) che si svolgerà nella Sala Conferenze della Biblioteca “Antonelliana” e avrà per ospiti accademiche provenienti da diverse località della penisola.
Dagli Organizzatori
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