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La foce del fiume Misa e le alluvioni di Senigallia al centro del progetto MARCUS

Università di Parma e delle Marche impegnate nello studio di metodi di mitigazione dei danni: ne hanno parlato su Radio 24

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Maltempo a Senigallia: fiume Misa in piena

All’interno della trasmissione “Smart City” di Radio 24, il conduttore Maurizio Melis ha dato spazio, nella serata di mercoledì 24 gennaio al progetto MARCUS (Mitigation and Adaptation in Resilient Coastal and estUarine integrated unitS), dedicato allo studio dell’interazione tra la corrente dei fiumi e le onde di mare nella zona dell’estuario del fiume Misa a Senigallia.

Con Sandro Longo, docente di Idraulica Ambientale e Costiera al Dipartimento di Ingegneria e Architettura dell’Università di Parma, si sono introdotti gli studi, attualmente in corso, per far luce sui processi fisici che in tempi recenti hanno amplificato gli effetti delle alluvioni, come nel caso di Senigallia, e per cercare di mitigare i danni causati da eventi estremi, attraverso degli adattamenti che attingano alle cosiddette Natural Based Solutions, cioè soluzioni di tipo ingegneristico che utilizzino elementi naturali.

Durante la diretta radiofonica si è spiegato come sia sul mare, il suo innalzamento medio e le sue onde il focus da cui parte l’analisi degli atenei (è coinvolta anche l’Universita Politecnica delle Marche). I cambiamenti sia naturali, come quelli climatici, che artificiali, dovuti all’intervento umano, vengono misurati, analizzati e interlacciati per studiare l’idrodinamica a ridosso della foce del Misa (luogo da tempo sotto la lente dei ricercatori dell’UNIVPM) e i fenomeni alluvionali in cui concorrono portate di piena del fiume e mare in tempesta, per arrivare a sviluppare percorsi di adattamento.

Il professor Longo, andando nello specifico del caso di Senigallia, parla di interventi di mitigazione del moto ondoso alla foce del Misa, grazie ad opere di tipo ingegneristico, ma basate su elementi forniti dalla natura (ad esempio applicando una vasta area di vegetazione sul fondale), così come dovrebbero essere di tale tipo anche gli interventi che si attuano lungo l’alveo del fiume.

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