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“Saltamartini riconosce il valore degli O.S.S.? Allora li assuma”

Comitato Difesa Ospedale Senigallia: "Quello che Saltamartini non sa sugli Operatori Socio Sanitari"

Filippo Saltamartini

L’Assessore alla Sanità viene tirato per la giacca da tutti i sindacati. Ogni giorno, dopo anni di torpore, ci sono proteste di medici, di infermieri, di cittadinanza attiva (il Tribunale del Malato) e di cittadini riuniti in Comitati a difesa del proprio Ospedale.

Anche il dr. Salvi, sottosegretario nominato dal Presidente Acquaroli e designato alla riduzione delle liste d’attesa, lancia l’allarme implosione della sanità.

Ma Saltamartini con il piglio dell’ispettore di polizia di stato, così dice il suo C.V., smentisce tutto e tutti e confortato dall’Agenas, l’agenzia nazionale che monitora la sanità, convoca i sanitari che protestano ridimensionando tutto alla “carenza di soli 20 infermieri”.

E la mancanza cronica degli operatori socio sanitari (O.S.S.) non è importante?

Questa categoria di lavoratori che svolge l’attività lavorativa nei servizi sanitari e socio assistenziali è fondamentale per la vita ospedaliera.

Se si blocca o c’è una dotazione organica insufficiente si ferma l’Ospedale.

Sono loro che danno continuità al servizio, solo loro che dopo aver sanificato una sala operatoria la preparano per il prossimo intervento. Senza gli O.S.S. aumentano i tempi e le liste d’attesa per gli interventi chirurgici.

Ma Saltamartini non li ritiene importanti perché se anche questa volta non sono stati stabilizzati dalla Regione in numero sufficiente vuol dire che non sono considerati, a torto, indispensabili pur essendo anche loro chiamati “eroi” al tempo del Covid.

Si sa che in emergenza gli aggettivi non mancano salvo dimenticarsene subito dopo e allora chi può va in altri Ospedali e accolto a braccia aperte.

Trattati malissimo economicamente dal contratto nazionale sono stati esclusi dalla Regione nelle varie graduatorie, nei vari concorsi e stabilizzati con il freno a mano tirato, per risparmiare, anche se in prima linea in corsia e nel bunker durante la pandemia.

Su 200 O.S.S. che hanno fatto domanda a Torrette solo 5 sono stati stabilizzati.

Su 22 O.S.S. che hanno fatto domanda per la AST di Ancona solo 15 sono stati assunti ma a Fabriano e Jesi e nessuno all’Ospedale di Senigallia!

Ma se Atene piange Sparta non ride.

Infatti su 115 domande presentate alla AST di Pesaro, gestita ora dalla Storti e che Senigallia ricorderà per le incompiute, solo 3 (tre) O.S.S. sono stati assunti!

Facciamo una semplice valutazione. Durante il COVID-19 sono state autorizzate per ben due volte il 10% di assunzioni a tempo indeterminato rispetto ai limiti della finanziaria 2005. Fatto 100 quel 20% in più, il risultato ad oggi è che al Nord sono stati assunti professionisti pari al 92%, al Centro pari al 55% e al Sud pari al 42%.

Ecco cosa non ha fatto la regione Marche in quegli anni.

Senza risorse sanitarie non si recuperano gli esami e gli interventi lasciati sospesi e non ci sembra sia questa sia l’intenzione di Saltamartini di cui continuiamo a chiedere le dimissioni.

da Comitato per la Difesa dell’Ospedale di Senigallia

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