“Bike sharing, al solito la Giunta di Senigallia non si prende responsabilità”
"A chi è rivolto il progetto?Perché a Novembre col vento che scaraventa le bici a terra?"
Nel consiglio comunale della settimana scorsa è emerso il “caso” delle bici a noleggio, il cosiddetto Bike Sharing Fa.Mo.Se.
Dopo aver speso più di 125.000 euro per ospitare i tour operator USA ed in attesa dell’arrivo dei turisti statunitensi (chissà se verranno), i senigalliesi possono impratichirsi un po’ con la terminologia inglese.
Tutto è nato dalla disponibilità di centinaia di biciclette in affitto (con pagamento a tempo attraverso una app sul telefonino) sparse in varie punti della città. Molti si sono chiesti che senso avesse mettere a disposizione della cittadinanza bici di alluminio a novembre anziché nel periodo estivo, posizionate spesso all’aria aperta, in balia delle intemperie (e dal vento di questi giorni che le ha scaraventate a terra).
In Consiglio comunale si è appreso che si tratta di un progetto datato 2014 e che solo ora è stato finanziato (altra eredità di cui si vanta però l’Amministrazione Olivetti come se fosse farina per proprio sacco). Le bici pubbliche sono destinate ai residenti (!!!) in modo che utilizzino meno le auto (per andare a prendere il treno, per fare spesa, per andare dal medico o dagli amici?). Così è stato detto. D’inverno naturalmente, stagione ideale per cambiare le proprie abitudini di mobilità.
Nel sito del Comune la notizia è riportata con altri contenuti, più appropriati allo spirito del progetto iniziale. Il progetto è sì destinato ai residenti ma anche ai visitatori per “visitare Senigallia e Mondolfo in modo attivo”. Insomma, a chi è destinato questo servizio? Ai residenti come è stato detto in consiglio comunale dalla Giunta oppure anche ai visitatori come è scritto sul sito?
Non si conosce la programmazione dei siti di parcheggio tra estate ed inverno, né quella numerica negli stessi periodi. Tutto dà l’idea di un contributo erogabile e quindi sfruttato senza tener conto di niente. Che siano i senigalliesi ad averci guadagnato è dubbio.
Come al solito in questi casi, l’Amministrazione si è lavata le mani dalla responsabilità che ricadrebbe interamente sul fornitore, un po’ come è avvenuto con l’ecomostricciattolo davanti al Rist. Pagaia. Vengono permesse delle stupidaggini perché qualcuno le chiede, si dà il permesso e poi ce se ne lava le mani. Quando l’Amministrazione Olivetti imparerà a farsi carico di “tutte” le responsabilità che competono a chi amministra il Comune anche dicendo no all’Enel o al fornitore di biciclette se ciò non fa gli interessi della città o spreca denaro pubblico?
sicuramente costa meno il taxi!!!!
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