“Ponte Garibaldi: i dieci inutili mesi di disagio per i Senigalliesi. E ora?…”
L'ing. Mauro Rognoli: "L'opera era strutturalmente agibile. Queste fotografie ne sono la testimonianza"
Il Consorzio di Bonifica delle Marche prima di effettuare la consegna della passerella pedonale in ferro fece fare, come prescritto per legge, una prova di carico mediante contenitori stesi sull’impalcato e riempiti con acqua in modo da simulare il carico di progetto e misurare quindi le eventuali frecce di abbassamento dell’impalcato. A seguito dell’esito positivo del collaudo la passerella fu aperta al pubblico.
Per il ponte Garibaldi,subito dopo l’alluvione del 2022, si sarebbe potuto, anzi si sarebbe dovuto fare la stessa cosa: sottoporre il ponte a prova di carico per verificare la sua capacità portante. Se si fossero avuti dei risultati confortanti, si sarebbe potuto evitare la chiusura, come poi è successo, con grave disagio per tutta la cittadinanza che ha dovuto attendere per 9/10 mesi la passerella solo pedonale.
Questo avrebbe dovuto fare una Amministrazione cui stavano a cuore le esigenze dei cittadini e delle attività commerciali di via Portici Ercolani. Al contrario, l’Amministrazione ha caparbiamente imboccato la strada della demolizione e ricostruzione del ponte a spese della Regione. Infatti dopo l’inaugurazione del nuovo ponte 2 Giugno (ora ponte Degli Angeli) e prima del settembre 2022 il Sindaco si era rivolto ai Dirigenti della Regione e all’Assessore regionale alla difesa del suolo e protezione civile perché finanziassero il nuovo attraversamento. Unica cosa che ottenne fu la sola demolizione del ponte esistente, poiché, a parere della Regione, l’infrastruttura di attraversamento del ponte era di competenza comunale.
L’evento eccezionale e disastroso del 15 settembre 2022 che tanti danni arrecò al territorio e alle infrastrutture, oltre alle 13 vittime, e la dichiarazione dello stato di emergenza consigliò al Sindaco di chiudere l’accesso al ponte nonostante che i danni riportati avessero interessato solo i parapetti. In questo modo infatti si sarebbe potuto inserire il costo della ricostruzione tra le somme necessarie per ripristinare la viabilità e le infrastrutture pubbliche danneggiate dalla piena.
Il ponte venne chiuso la sera del 15/settembre/2022 e la chiusura fu poi confermata, con una Ordinanza del Comandante della Polizia Municipale che vietava il transito a persone e mezzi. In seguito, sulla base di una perizia di 56 pagine, non firmata, redatta da ANAS, a seguito di una visita speditiva in data 26/settembre/2022 e trasmessa al Comune in data 15/novembre si è deciso, in accordo con la Regione, la definitiva demolizione del ponte.
La strategia del Sindaco ha evidentemente avuto successo tanto che ora siamo nella fase della demolizione, a cura del Consorzio di Bonifica delle Marche; l’ANAS, poi una volta definito il progetto, inizierà la ricostruzione tramite una gara di appalto pubblica o verrà affidato nuovamente direttamente al Consorzio di Bonifica?
Quello che non è accettabile di questa strategia Comunale è il fatto che per oltre 9/10 mesi, tempo di attesa per l’apertura della passerella, i cittadini di Senigallia non abbiano potuto attraversare il fiume e che si sia creata una barriera nel centro di Senigallia. Questo disagio si sarebbe potuto evitare con un semplice accertamento che avrebbe potuto dimostrare la transitabilità del ponte Garibaldi se non alle automobili quantomeno ai pedoni e alle biciclette.
Non è stato fatto nulla in questa direzione!
Tuttavia tanti cittadini hanno notato che sul ponte chiuso, perché ritenuto pericolante, transitavano mezzi di cantiere dal peso di 14,5 ton.,e che il ponte veniva usato per deposito di materiali. Ciò ha dimostrato quello che non si sarebbe dovuto, ossia che il ponte era strutturalmente agibile!
Ritengo ingiustificabile l’atteggiamento dell’amministrazione comunale che per “coprire” la sua scarsa “capacità contrattuale” nei confronti della Regione nel richiedere il finanziamento del ponte, ha penalizzato i suoi residenti togliendo dalla fruibilità il ponte Garibaldi.
Sicuramente se si fosse eseguita la prova di carico i risultati sarebbero stati confortanti e tali da permettere il transito sia pedonale che automobilistico. Le foto pubblicate in questo articolo ne sono la testimonianza.
foto 1) Il ponte viene usato come deposito dei parapetti demoliti.
foto 2) Stazionamento di un escavatore sull’impalcato.
foto 3) Piccolo escavatore in opera sull’impalcato.
foto 4) autocarro in opera sull’impalcato.
foto 5) Autogrù del peso di 14.5 ton. in opera sull’impalcato in occasione del varo della passerella pedonale.
foto 6) Escavatore in opera con la contemporanea presenza di due blocchi in calcestruzzo del peso di circa 2 ton./cad.
Foto 7) Utilizzo dell’impalcato del ponte come deposito del materiale per il completamento della passerella pedonale.
Le foto dimostrano che il ponte era in grado di sostenere carichi, sia fissi che mobili, il cui peso era ben al di sopra di quello rappresentato dal solo traffico automobilistico e pedonale. Pertanto, una cosa è certa di sicuro: l’Amministrazione ha penalizzato la città privandola per 9/10 mesi di una struttura fondamentale di collegamento quale era il Ponte Garibaldi prima del 15 settembre 2022.
da ing. Mauro Rognoli
quello che mi chiedo e noto sempre in questi articoli di critica , perché queste cose non vengono mai espresse in forma preventiva e sempre a 'babbo morto'?
poi, perché scriverle solo su una o più testate giornalistiche locali e non inviarle come pec al sig. Sindaco ?
perché scrivere commenti solo su una o più testate giornalistiche locali e non inviarli PREVENTIVAMENTE tramite pec al sig. Sindaco ?
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