Il Comitato Difesa degli Alberi: “Da città-giardino a città-bitume”
"Ci chiediamo perché questa Giunta stia scardinando l’eleganza di Senigallia"
A Senigallia, dagli anni Trenta del Novecento – con il piano regolatore disegnato dall’architetto Gualtiero Minetti, c’è una città-giardino. Si intrecciano viali di pini in elegante simmetria, dove sotto l’ombra degli alberi si passeggia da decenni, dove si trova ristoro nelle sempre più lunghe estati che mozzano il respiro, e tutto l’anno lo sguardo si rilassa nei corridoi di bellezza verde.
Ora la città-giardino, altrove in Italia tutelate come patrimonio storico, paesaggistico e di benessere sanitario, viene distrutta, i pini vengono abbattuti dalla foga della Giunta comunale. Perché sostiene che infastidiscono le auto, perché le radici ai lati della corsia si sono allargati troppo, perché bisogna fare il sistema di acque chiare e scure. Alla richiesta di fare quel sistema al centro della carreggiata la risposta è stata: ormai il progetto è stato fatto cosi, e basta. Alla proposta di fare come in tante città italiane, ovvero cerchiare le radici e alzare l’asfalto, la risposta è stata no, e basta. Nel primo tratto, quasi completato, al posto degli alberi ora si allunga un cupo corridoio di bitume, anch’esso frutto di un bizzarro progetto. Andate a guardare: la corsia si è talmente stretta che fa fatica a passarci un camioncino, e in compenso accanto c’è un recinto di cemento con un alto gradone senza scivoli, alto per il transito di bici, per non parlare di carrozzine ectectect. Chissà perché.
Da città-giardino a città-bitume, quel mutarsi dalla bellezza alla bruttezza lascia sgomenti. Quel progetto di orrida nuova via così malfatta lascia stupefatti. E poi c’è la questione salute pubblica: uno studio là fatto del professor Giorgio Passerini, docente di fisica tecnica ambientale alla Politecnica Marche, spiega che la mancanza di quegli alti fusti alzerà di un grado e mezzo reale il calore (pensate il percepito), aumenterà le polveri nell’aria, come gli effetti dei gas di scarico delle auto senza più barriere. E che quegli effetti si spanderanno per chilometri, perché non ci sarà più l’oasi a arginare.
Ci chiediamo il perché di questo accanimento. Ci chiediamo perché questa Giunta stia scardinando l’eleganza di Senigallia, che di turismo vive e il turismo vive di bellezza: dall’ostinarsi a non proteggere casa Giacomelli alla distruzione di Villa Torlonia, all’abbandono del porto fino alla città-giardino, e chissà cos’altro, la distruzione sarà compiuta. Finora siamo stati inascoltati. Abbiamo fatto ricorso al Tar, la sospensiva non è stata concessa e, prima che il Tar decida nel merito, la Giunta ha deciso che da lunedì cadranno tutti i pini del tratto di viale Garibaldi fino alla chiesa del Portone. Cosicché se vincessimo nel giudizio di merito, non ci sarà nulla da vincere perché la distruzione sarà già compiuta e non saranno i pochi alberelli piantati dal comune a ripristinare lo stato precedente.
Chiediamo alla Giunta, il rispetto dei cittadini, della loro salute, della difesa della città turistica: chiediamo alla Giunta di fermarsi.
da: Comitato Difesa Degli Alberi
Saluti
gg
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