Il 29 settembre è la giornata mondiale della consapevolezza degli sprechi alimentari. Colgo l’occasione per descrivere a grandi linee una mia mozione che verrà discussa al prossimo Consiglio comunale.

La mozione vuole impegnare il Comune di Senigallia ad attuare la legge 19 agosto 2016, n.166 detta anche “legge Gadda”.

L’articolo 17 di questa legge così recita:

“Alle utenze non domestiche relative ad attività commerciali, industriali, professionali e produttive in genere, che producono o distribuiscono beni alimentari, e che a titolo gratuito cedono, direttamente o indirettamente, tali beni alimentari agli indigenti e alle persone in maggiori condizioni di bisogno ovvero per l’alimentazione animale, il comune può applicare un coefficiente di riduzione della tariffa proporzionale alla quantità, debitamente certificata, dei beni e dei prodotti ritirati dalla vendita e oggetto di donazione”.

In pratica quel che si chiede all’amministrazione comunale è di abbassare la parte variabile della Tari. In questo modo si incentiva la donazione da parte di attività economiche delle eccedenze alimentari in una ottica di salvaguardia ambientale e di contrasto alla povertà.

Questa mozione è solo la prima di una serie di un piano di azioni, nell’ambito della mia attività istituzionale, sul quale intendo impegnarmi, è che in definitiva hanno lo scopo di portare all’attenzione dell’amministrazione, dei cittadini e dei vari portatori d’interesse il tema del cibo nelle sue varie accezioni, da quelle economiche a quelle sociali a quelle ambientali ecc.

Fra le suddette azioni, se verrà approvata questa mozione, ci sarà anche quella di provare a istituire a Senigallia un Consiglio del Cibo, per poi provare a redigere insieme all’amministrazione un vero e proprio Piano del cibo.

Mi rendo conto che sono argomenti che, per i più, possono sembrare complessi o persino essere considerati (erroneamente) non prioritari rispetto ad altre questioni.

Ma è mia convinzione invece che sono questioni che impattano sulle nostre vite e sulla nostra quotidianità molto più di quanto si è portati a credere.

Questa, a mio avviso, è una azione concreta per affrontare questioni importanti come ambiente, cambiamento climatico e giustizia sociale. E discostarsi così dall’atteggiamento ideologico che spesso accompagna questi temi senza approdare a quel cambiamento necessario che, a parole, tutti auspicano.