Terapia del dolore all’ospedale di Senigallia: le novità che fanno la differenza
La UOC guidata dalla Dottoressa Scala ha ripreso a pieno ritmo, con un'ampia offerta terapeutica per il vasto bacino di utenza
La Unità Operativa Complessa di Anestesia e Rianimazione di Senigallia, diretta dalla Dottoressa Cristina Scala, si è buttata alle spalle la pandemia e ha ripreso a pieno ritmo tutte le attività.
Grande spazio ricopre la terapia del dolore con 4 ambulatori a settimana ed un bacino di utenza che abbraccia una vasta zona comprensoriale. A questi si aggiungono 2 sedute al mese di procedure invasive in sala operatoria, oltre ad un altro ambulatorio per i circa cento pazienti che assumono cannabis terapeutica e le specifiche giornate dedicate ai pazienti oncologici.
Si è ampliata la rete di gestione dei pazienti fragili e oncologici e questa vede coinvolti l’oncologo dell’ospedale di Senigallia, l’assistenza domiciliare, l’Associazione Oncologica Senigalliese e l’ambulatorio di Terapia del dolore dove i medici garantiscono anche le cure palliative. I pazienti sono seguiti ambulatorialmente o in telemedicina secondo necessità anche con presa in carico al domicilio.
Recentemente è stata implementata l’offerta terapeutica per i dolori cronici non oncologici come le cefalee e le nevralgie del trigemino. L’esecuzione di veri e propri blocchi del ganglio sfenopalatino sta dando grandi risultati in contesti dove ad essere colpiti sono pazienti spesso giovani. Questi possono beneficiare anche della neuromodulazione per le cefalee muscolotensive, l’agopuntura per cefalea frontale, temporale e di vertice e le algie trigeminali.
Da quasi due anni viene realizzata la crioterapia ecoguidata di nervi periferici a favore di pazienti che non hanno avuto risultati con trattamenti convenzionali, farmacologici ed infiltrativi oppure hanno numerose comorbidità che non rendono percorribili gli approcci classici.
Presso la UOC di Anestesia e Rianimazione senigalliese viene praticata inoltre la mesoterapia per dolori muscolotensivi con tecnica “needle free” per pazienti in terapia anticoagulante. Questa tecnica permette di ridurre il rischio di ematomi o evitare l’interruzione di terapie salvavita.
Da ormai più di 5 anni, infine, si svolge l’attività di radiofrequenza invasiva e transcutanea per le gravi patologie del rachide e delle articolazioni rivolte a malati di tutte le età ed in particolare ai grandi anziani afflitti da artrosi invalidanti.
In linea con una lunga tradizione di terapia del dolore il centro di terapia del dolore di Senigallia partecipa attivamente al progetto formativo della rete regionale della terapia del dolore finalizzata ad uniformare i percorsi assistenziali in tutto il territorio marchigiano.
da AST Ancona
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