“Anche la ‘Spiga Verde’ persa da Senigallia”
L'opposizione: "Non un attestato banale: riconosce investimenti verso l'ambiente. Quali i motivi della mancata riconferma?"
Anche quest’anno è uscito l’elenco dei comuni che hanno ottenuto la Spiga Verde. In tutto il paese sono 76 i comuni insigniti da questo riconoscimento che, in parallelo con la bandiera blu per il mare, indica i comuni virtuosi nella gestione del territorio.
Spighe Verdi è un programma nazionale della FEE – Foundation for Environmental Education (l’organizzazione che rilascia nel mondo il riconoscimento Bandiera Blu per le località costiere), pensato per guidare i Comuni rurali, passo dopo passo, a scegliere strategie di gestione del territorio in un percorso virtuoso che giovi all’ambiente e alla qualità della vita dell’intera comunità.
Spighe Verdi è un efficace strumento di valorizzazione del nostro patrimonio rurale, ricco di risorse naturali e culturali, anche in un’ottica di occupazione. Affinché il programma raggiunga il massimo del risultato, sono necessari due elementi essenziali: la volontà dell’Amministrazione comunale di iniziare un percorso di miglioramento e la partecipazione della comunità e delle imprese, in particolar modo quelle agricole, alla sua realizzazione. Alcuni indicatori presi in considerazione sono stati: la partecipazione pubblica; l’educazione allo sviluppo sostenibile; il corretto uso del suolo; la presenza di produzioni agricole tipiche, la sostenibilità e l’innovazione in agricoltura; la qualità dell’offerta turistica; l’esistenza e il grado di funzionalità degli impianti di depurazione; la gestione dei rifiuti con particolare riguardo alla raccolta differenziata; la valorizzazione delle aree naturalistiche eventualmente presenti sul territorio e del paesaggio; la cura dell’arredo urbano; l’accessibilità per tutti senza limitazioni. L’agricoltura ha un ruolo prioritario nel programma Spighe Verdi, poiché è qui che deve avvenire la vera rivoluzione culturale.
Ma ecco la doccia fredda: nell’elenco dei comuni insigniti si legge che le Marche sono al terzo posto, dopo Piemonte e Toscana, ma “…… le Marche, con 8 Spighe Verdi: Esanatoglia, Grottammare, Matelica, Mondolfo, Montecassiano, Montelupone, Numana, Sirolo.” Con grande stupore abbiamo preso atto che Senigallia, dopo due anni, non ha confermato questo importante riconoscimento. Da parte dell’assessora competente, non una parola in merito.
La Spiga Verde, come detto, non è un attestato banale, ma riconosce che una amministrazione ha investito risorse, cultura, percorsi, strategie per migliorare la vita dei cittadini e dei turisti all’insegna del rispetto del suolo, delle tradizioni e del rispetto dell’ambiente.
Vorremmo capire quali sono i motivi di questo mancato riconoscimento e a cosa sono dovuti.
Margherita Angeletti (consigliera PD)
Lorenzo Beccaceci (capogruppo Vivi Senigallia)
Chantal Bomprezzi (consigliera PD)
Ludovica Giuliani (consigliera PD)
Stefania Pagani (capogruppo Vola Senigallia)
Enrico Pergolesi (capogruppo Diritti al Futuro)
Rodolfo Piazzai (consigliere PD)
Dario Romano (capogruppo PD)
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