“Anche a Senigallia sono arrivati gli sceriffi”
Campanile: "Fanno sgomberare i tavoli con autorizzazione e con pagamento effettuato a un noto ristorante del centro storico"
Avete presente quei film in cui arriva lo sceriffo vestito di nero con la stella al petto e tutti alzano gli occhi terrorizzati? Non siamo arrivati (ancora) a questo punto ma la strada intrapresa è quella stando a quanto raccontato da un noto ristoratore senigalliese.
I fatti. E’ domenica pomeriggio ore 18,30 e per la pizzeria iniziano le ore di fuoco tra asporto ed avventori che stanno per arrivare. Arrivano due vigili urbani e chiedono di vedere la ricevuta del versamento della tassa di occupazione del suolo. Uno dei due è di lungo corso lavorativo. Il ristoratore ha pagato la 1a rata al 30 giugno prevista ma ha consegnato la ricevuta di pagamento al commercialista, non trova la copia, assicura di averla versata e comunica che la porterà in ufficio il giorno successivo.
Niente da fare. La legge è legge (ma è questa la normativa?) ed il vigile urbano fa sgomberare tutti i tavoli (30) con clienti che mangiavano la pizza, sic et simpliciter. Il ristoratore (il giovane Mauro Petrillo di O’Saracino) ha smesso di preparare pizze, tolto i tavoli (alcuni occupati), pensato che cosa dire ai clienti che si sarebbero presentati di lì a poco (180 clienti prenotati tra il primo e il secondo turno) mentre nell’aria è riecheggiata pure una espressione razzista per l’origine napoletana. Seguiranno querele.
La prima cosa da appurare non è se il fatto sia veramente accaduto, perché su questo non ci sono dubbi, ma se il vigile urbano abbia agito di testa sua oppure su indicazione del responsabile. In secondo luogo c’è da sapere se l’iniziativa di controllo è stata a tappeto per controllare gli abusi oppure una tantum in base alle simpatie/conoscenze/denunce. Senigallia è una città piccola e a volte voler fare bella figura con qualcuno fa commettere errori gravissimi.
Il ristoratore in questione è perfettamente in regola. Sarà quel vigile o l’Amministrazione a rifonderlo dei danni economici e di immagine che ha ingiustamente patito? Sì, ingiustamente, da un punto di vista sostanziale. Il controllo si fa, si prende nota dello spazio occupato, si firma il verbale in assenza di documentazione, si torna in ufficio e si controlla se c’è l’autorizzazione (o di ufficio o vedendo la documentazione che porta il ristoratore il giorno dopo), eventualmente si multa. Funziona così in un paese civile ed in una città che fa del turismo la sua missione economica. Troppo oneroso per le casse vuote del Comune (nonostante i T-red mangia soldi e la sosta a pagamento sul lungomare anche di sera)?
Allora ci si reca sul posto, si chiede la documentazione e in assenza si sanziona rimandando il controllo effettivo in ufficio ma addirittura colpire gli avventori questa sì che è una follia vera e propria. Non solo viene danneggiato il ristoratore (in questo caso innocente) ma i turisti. Comunque la si giri è una follia: o per abuso di autorità o per eccessivo zelo quello che è avvenuto getta una luce sinistra sulla capacità di Olivetti di far funzionare la macchina comunale in modo corretto ed efficace.
Il “nostro” a cui esprimiamo piena solidarietà il giorno dopo è andato dal Sindaco che si è scusato per l’accaduto. Nessuna scusa da parte del vigile capo-servizio (chissà se ha mai controllato con altrettanto zelo quello che sta davanti all’attività economica della sua famiglia). Signor sindaco, che provvedimenti intende prendere nei confronti del suo collaboratore dal momento che non ha dato la delega al commercio ed è responsabile delle risorse umane?
Peccato si sia svegliato solo ora, nei 20 anni precedenti se ne stato zitto e bono, forse aveva la bocca piena.
Che pochezza !!!!!
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