“Dieci mesi da alluvione: a Senigallia solo una passerella, provvisoria, abbastanza ridicola”
PD: "In questo tempo poteva, e doveva, essere ricostruito il ponte definitivo. E a Vallone due comunità sono ancora divise"
E niente. C’è poco da fare, non è nelle loro corde. La destra i ponti proprio non riesce a costruirli; e, quando provano, viene male, come nel nostro caso. I muri, i reticolati, come ai confini di Polonia e Ungheria per respingere e tenere lontani i migranti, quelli sì. Riescono alla perfezione.
Quello che la città ha ottenuto dopo dieci mesi è una passerella, provvisoria, anche abbastanza ridicola, che avrebbe le pretese di essere ciclopedonale, ma che in realtà è, o solo ciclo o solo pedonale, posto che ciclisti e pedoni contemporaneamente non passano.
E la passerella è solo una esemplificazione, una sorta di metafora.
È l’esempio di come non sia mai stato chiaro a questa amministrazione quanto la situazione della nostra città sia stata, e sia tuttora, una situazione di emergenza, da affrontare con forza e determinazione e mirando da subito a soluzioni definitive. Ad oggi invece siamo nella medesima situazione di 10 mesi fa: gli stessi interventi cui si sarebbe dovuto mettere mano allora, sono a tutt’oggi urgenti.
S’è perso tempo in faccende che solo loro conoscono e che comunque non hanno portato alcun sollievo alla nostra città e al nostro territorio e nessuna tranquillità per i cittadini.
L’esempio dei 10 mesi per una passerella provvisoria, quando in questo tempo poteva, e doveva, essere ricostruito il ponte definitivo, parla chiaro su questo approccio del tutto sbagliato. Cosa è mancato? I cittadini vedono che la destra governa a tutti i livelli, nazione, regione, comune, quindi ha ogni potere e possibilità per trovare le soluzioni e applicarle immediatamente. Ma nei fatti non avviene. Mancanza di sensibilità ? O approssimazione? Oppure incapacità?
Forse tutte e tre le cose.
Il ponte lesionato del Vallone divide due comunità. Qualcuno, semplici esperti del settore, quelli che non vengono mai interpellati, ha calcolato che il costo per sistemare quel ponte sarebbe di poche migliaia di euro, e quindi ci vorrebbero poche settimane. Magari non è così, ma anche quel ponte a quest’ora doveva essere a posto, quando è esattamente come dieci mesi fa.
Continuiamo a chiederci cosa manchi all’amministrazione per fare le cose. I soldi li hanno, hanno sbandierato di averli, allora perché non li usano?
A proposito di soldi, verrà a Senigallia il ministro Musumeci; sarà l’ennesima passerella, come quelle fatte da tanti governanti a vari livelli che vengono qui ad assicurare attenzione ed interventi, la stessa storia da dieci mesi.
Chiediamo sin d’ora una cortesia al Ministro: non riproponga l’uscita fatta tempo fa nei confronti degli alluvionati della Romagna: “lo Stato non è un bancomat”. Non lo ripeta, perché a Senigallia e in tutto l’entroterra ci sono famiglie e imprese che hanno perso tutto, che hanno impegnato i risparmi di una vita, che si sono indebitate per risollevarsi e ricominciare.
Signor Ministro, quello che deve assicurare è il ristoro al 100% dei danni subiti da famiglie e imprese, così come succede nel caso di eventi sismici, perché quello che è successo in quella maledetta sera, ha sconvolto il nostro territorio esattamente come un terremoto.
Massimo Barocci
Partito Democratico Senigallia
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