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A Senigallia il convegno del PD Marche “Quale futuro per i consultori familiari?”

Si svolgerà lunedì 10 luglio a Palazzetto Baviera

Maurizio Mangialardi e Manuela Bora

Il gruppo assembleare del Partito Democratico ha scelto Senigallia quale sede per ospitare il convegno “Quale futuro per i consultori familiari?”, che si terrà lunedì 10 luglio, alle ore 17, a Palazzetto Baviera.

L’appuntamento, che sarà introdotto dal capogruppo Maurizio Mangialardi e dalla consigliera Manuela Bora, prima firmataria della proposta di legge sulla riforma dei consultori, prevede anche gli interventi della consigliera regionale del Pd Lombardia Paola Bocci, della capogruppo del Pd Umbria Simona Meloni e del portavoce delle minoranze del consiglio regionale umbro Fabio Paparelli.

A seguire si terrà il dibatto con la partecipazione delle consigliere regionali Anna Casini, presidente del Comitato per il controllo delle valutazioni politiche della Regione Marche, e Micaela Vitri, prima firmataria della proposta di legge “Norme per l’applicazione e la diffusione della medicina di genere”.

“I consultori familiari – afferma la consigliera Bora – sono il primo presidio territoriale, in costante ascolto dei bisogni delle comunità. Un servizio pubblico essenziale tanto per l’aspetto sociale quanto per quello sanitario che va difeso e potenziato, investendo in personale stabile e attrezzature adeguate. Mentre si discute il nuovo Piano Socio Sanitario Regionale, con questa iniziativa vogliamo lanciare un messaggio chiaro alla giunta Acquaroli: i consultori non si privatizzano”.

“La scelta di Senigallia – aggiunge Mangialardi – non è casuale: abbiamo deciso infatti di dare una dimensione regionale all’allarme sul futuro a rischio del consultorio cittadino lanciato da quasi un centinaio di cittadini alcuni giorni fa. Anche perché questa struttura è l’unico punto di riferimento per l’Ivg farmacologica nell’Ast 2. La sua cancellazione e il ridimensionamento della sua funzione pubblica rischiano di diventare una triste realtà alla luce dell’assenza nel Piano Socio Sanitario Regionale delle necessarie risorse per il personale e le dotazioni strumentali. Sarebbe un danno enorme per le donne di Senigallia e di tutto il territorio, che perderebbero un servizio fondamentale per il loro benessere psico-fisico”.

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