Grande appuntamento quello di sabato 17 giugno al Festival del Cinema di Senigallia, sarà infatti presente il padrino del festival, l’attore Giorgio Colangeli, intervistato da Enrico Carli sui torrioni della Rocca Roveresca (ore 19:00).

Seguiranno, dalle 21.30, la proiezione dell’ultimo corto della rassegna a lui dedicata, Cani di razza (di Matteo Nicoletta e Riccardo Antonaroli), e la premiazione e proiezione dei corti vincitori delle varie sezioni.  

Giorgio Colangeli (Roma, 14 dicembre 1949) è tra i migliori interpreti del cinema italiano. Attore versatile e carismatico, ha all’attivo più di cento film e una cinquantina di cortometraggi, e inoltre una carriera teatrale e televisiva che meriterebbero un approfondimento a parte. 

Tra i premi vinti, un Nastro d’argento come miglior attore non protagonista per il film La cena (1998) di Ettore Scola, e il David di Donatello per il ruolo del padre carcerato nel film L’aria salata (2006) di Alessandro Angelini; è candidato al Ciak d’oro 2022 come miglior attore per il ruolo del regista in crisi Nino, nel film Mindemic di Giovanni Basso, quasi un “one man show” dove Colangeli, da solo, regge un intero film sulle sue spalle.

Attore in grado di virare da toni drammatici a registri leggeri con un talento impressionante per naturalezza ed efficacia, negli anni Colangeli non si è mai risparmiato come interprete di corti, appoggiando registi emergenti e garantendo così, con la sua sola presenza, un lavoro di altissima qualità, e inoltre una maggiore visibilità dei cortometraggi all’infuori dei circuiti dei festival. 

Ha lavorato con registi del calibro di Marco Tullio Giordana, Guido Chiesa, Daniele Vicari, Paolo Sorrentino, Wilma Labate, Sergio Rubini, Giulio Manfredonia, Giuseppe Capotondi, Paolo Genovese e molti altri. Il Festival del Cinema di Senigallia è onorato di avere come padrino un uomo di cinema come Giorgio Colangeli, attore dall’indiscutibile talento e dalla grande disponibilità umana.

Anche per l’incredibile e insolita location in cui si terrà l’incontro – ripetiamo, i torrioni della Rocca Roveresca – un appuntamento da segnarsi sul calendario.