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Studenti della Marchetti a scuola di salvaguardia e controllo dei bacini fluviali

Presentato progetto Smartriver: piano ambientale che coinvolge sei fiumi in diverse nazioni. Tra questi, per l'Italia, c'è il Misa

Studenti della Marchetti a scuola di prevenzione

Venerdì 26 maggio due classi prime della scuola Marchetti, la 1^C e la 1^D, hanno partecipato, nell’ambito del progetto Crescere in Biodiversità, ad un incontro con alcune funzionarie della Protezione civile regionale che hanno presentato un innovativo piano ambientale che ha come fulcro la nostra città.

Nell’incontro in aula magna, le relatrici ed i ragazzi si sono confrontati sull’importanza del fiume nella storia e nella vita delle comunità locali, ma anche sulla necessità di tutelarne la biodiversità in accordo con le esigenze dello sviluppo delle comunità che vivono sulle sue rive. La dott.ssa Giuliana Porrà ha spiegato che i fenomeni alluvionali recenti sono stati provocati da un insieme di fattori eccezionali ma che, la conformazione orografica del territorio, l’eccessiva antropizzazione ed il cambiamento climatico a cui stiamo assistendo potrebbero moltiplicare fenomeni estremi.

La Regione, il Comune e l’Unione Europea stanno mettendo a punto una nuova strategia per la gestione delle acque, promuovendo il Contratto di Fiume, una serie di accordi fra istituzioni, città e cittadini per la salvaguardia e il controllo dei bacini fluviali. Il progetto, chiamato Smartriver, coinvolge sei fiumi in diverse nazioni, il Misa per l’Italia. Per il fiume sono allo studio progetti di controllo e messa in sicurezza che lo riguardano dalla sorgente alla foce poiché esso è un organismo complesso su cui occorre agire coinvolgendo tutte le realtà che vi insistono.

Nell’incontro i ragazzi si sono mostrati attivi e propositivi, avendo approfondito nell’anno in corso l’argomento nelle singole discipline. Alcuni di loro hanno manifestato anche partecipazione emotiva per l’emergenza dell’Emilia Romagna ed hanno soprattutto dimostrato una notevole capacità di resilienza, elencando quelle che possono essere le azioni che ognuno di noi può mettere in campo per preservare il rapporto fra il fiume e l’uomo: gestione dei rifiuti, cambiamento delle abitudini di consumatori, rispetto delle norme di sicurezza in caso di allarme idrico. A conclusione dell’incontro possiamo come scuola fare nostro l’invito delle relatrici secondo il quale non solo le istituzioni devono operare per la sicurezza del territorio, ma ognuno di noi deve ritenersi responsabile della buona gestione dello stesso, evitando comportamenti negativi e divenendo “sentinella” del fiume.

L’augurio quindi per noi e per la nostra città è che, con lo sforzo di tutti, presto il fiume Misa non sia più oggetto di sospetto e paura ad ogni annuncio di pioggia, ma ritorni ad essere una parte vitale del tessuto urbano, da trattare con rispetto e cura, un luogo da vivere e da visitare con le nostre classi per conoscere la sorprendente varietà della sua fauna e flora.

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