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“La Guerra di Liberazione e le Marche”: una conferenza on line

Appuntamento con la rubrica "Storie delle Marche" mercoledì 26 aprile alle 19 sulla piattaforma no-profit "Adesso Web"

Centro Commerciale Il Maestrale - Senigallia - Ancona - Marche
La festa della liberazione in Ancona

Nella ricorrenza della celebrazione del 25 aprile 1945, mercoledì 26 aprile, alle ore 19, si terrà un convegno on line dedicato a “La Guerra di Liberazione e le Marche”, programmato da “Adesso Web”, piattaforma no-profit di Stefano Battistini, nella rubrica mensile “Storie delle Marche”, curata da Ettore Baldetti, con la collaborazione e il patrocinio dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini-Sezione “Garibalda Canzio” di Castelbellino.


Sul finire della II Guerra Mondiale (1939-1945), in cui l’Italia era entrata al fianco della Germania nazista, dopo l’esautorazione regia del dittatore Benito Mussolini, l’8 settembre 1943 il capo del governo Pietro Badoglio comunicò, in anticipo sui tempi previsti, l’avvenuto armistizio con gli Anglo-Americani, causando così l’immediata reazione degli ignari tedeschi, che riuscirono in breve tempo ad occupare l’Italia centro-settentrionale e a porre agli arresti la quasi totalità dei soldati italiani all’estero, abbandonati a se stessi in seguito alla precipitosa fuga del re Vittorio Emanuele III in Puglia. Con il successivo patto di alleanza fra i resti dell’esercito regio e le forze anglo-americane si apriva quindi la “Battaglia d’Italia” o “Guerra di Liberazione”: a sud anglo-americani e francesi, sostenuti da alleati, truppe coloniali, e alcuni reparti italiani, che cercavano di risalire la penisola aiutati da numerose squadre di volontari partigiani, costituite da antifascisti, patrioti e molti militari rincasati o sbandati, minacciati di arresto, deportazione o fucilazione; nel centro-nord i tedeschi, che potevano ora giovarsi della collaborazione di un nuovo stato fascista, creato a tale scopo da Hitler con la presidenza di Benito Mussolini, nel frattempo liberato dall’ultima segregazione del Gran Sasso, cioè la “Repubblica Sociale Italiana”.

La prima linea italiana nelle colline di Barbara (Londra, Museo Imperiale della Guerra, stampa di Giorgio Pegoli)Il premier inglese Winston Churchill, al centro, e il generale polacco Wladislaw Anders, a destra, nel quartier generale di Vallone di Senigallia (Londra, Museo Imperiale della Guerra, stampa di Giorgio Pegoli)Churchill a Montemaggiore al Metauro osserva il fronte alleato (Londra, Museo Imperiale della Guerra, stampa di Giorgio Pegoli)

I primi significativi scontri armati, che conferirono alla popolazione marchigiana un primato nazionale nella reazione antitedesca, si ebbero ad Ascoli Piceno – insignita per questo do medaglia d’oro –, in cui gran parte dei 1400 fanti del 49° Reggimento Fanteria e di un migliaio di avieri locali resistettero eroicamente fino al 6 ottobre. Successivamente sul fronte adriatico due divisioni del II Corpo d’Armata polacco, agli ordini del tenente generale Wladislaw Anders, ricevettero il 17 giugno l’ordine di inseguire il nemico in ritirata nelle Marche, finché, anche per l’intervento personale del premier inglese Winston Churchill, si decise il disarmo dei partigiani il 5 ottobre e la sospensione dell’avanzata nell’alta Romagna per tutto l’inverno 1944-’45, posticipando quindi al 25 aprile 1945, con la liberazione di Milano, la fine del conflitto in Italia, che era costato agli 11000 partigiani marchigiani un migliaio di vittime, in aggiunta ai numerosi feriti e morti fra civili e soldati alleati e regi.

Per il collegamento diretto o la visione registrata della trasmissione si possono utilizzare i seguenti link:
https: //m.facebook.com/events/605339948186488?sfnsn=scwspmohttps://www.youtube.com/live/GqqQGFrSb3w?feature=share.

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