Diritti al Futuro: “La gestione dell’ambiente, tra incompetenza e approssimazione”
"La città si chiede come mai non è stato fatto ancora niente per garantire la sicurezza del territorio"
A quasi sette mesi dall’alluvione la città si chiede come mai non è stato fatto ancora niente per garantire la sicurezza del territorio e ripristinare le infrastrutture danneggiate.
Pare che non sia un problema economico visto che vengono sbandierati consistenti fondi previsti dallo Stato. Allora cosa ferma la messa in sicurezza e la ricostruzione nelle aree devastate dall’alluvione?
A Senigallia, è ormai più che evidente, è l’incompetenza, l’inconsistenza e l’inattendibilità politico amministrativa di governa il nostro Comune.
L’ultima dimostrazione ce la fornisce l’assessore comunale all’ambiente e al porto Elena Campagnolo che, in una intervista del 5 aprile, arriva a sostenere che i lavori alla foce del fiume Misa sono di competenza della Regione mentre invece, ormai da decenni, il tratto del fiume dal ponte della ferrovia alla foce, in quanto demanio marittimo, è di competenza del Comune di Senigallia a cui è stato dato in concessione.
Che dire poi della confusione sul fosso della Giustizia che, in base al R.D. n. 523/1904, è classificato di III categoria. Nessun fosso classificato di III, IV e V categoria è di competenza comunale ma deve essere manutenuto dai frontisti, a meno che, come ad esempio nel caso del fosso della Giustizia, quando in alcuni tratti la strada comunale di Fontenuovo corre parallelamente al fosso è lo stesso Comune che diventa un frontista ed è tenuto, insieme agli altri confinanti, a curarlo.
Vista la confusione conclamata in merito alle autorità che agiscono sul nostro Misa e sui nostri fossi e visto quanto accaduto negli ultimi mesi alle alberature della nostra città, c’è poi da chiedersi se l’assessore Campagnolo abbia mai richiesto l’autorizzazione all’Autorità idraulica prima di abbattere (in piena notte…) i pini dello stradone Misa. Quei pini erano infatti su di un argine di II categoria e la competenza, sulla base del R.D. 523/1904 art. 96, comma c), è del demanio idrico (Regione). Quella autorizzazione dell’Autorità idraulica era più che necessaria prima di tagliare i pini perché ora le radici marciranno creando dei vuoti che indeboliranno la struttura di difesa.
Lo sa l’assessore Campagnolo che il ponte Garibaldi è comunale e al comune di Senigallia spetta la sua ricostruzione?
State sbandierando che sono arrivati tanti soldi dal Governo, allora datevi da fare! Spendeteli! Se non ne siete capaci perché non sapete che pesci pigliare, dimettetevi!
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