La Polizia di Stato dona al Vescovo di Senigallia l’olio prodotto nei terreni di Capaci
Una coltivazione di alberi di ulivo è nata dove avvenne l'attentato al giudice Falcone, a sua moglie e alla scorta
Nell’ambito delle molteplici iniziative organizzate in occasione del 31° anniversario delle stragi mafiose di Capaci e di via D’Amelio – dove persero la vita i giudici Giovanni Falcone, Paolo Borsellino, Francesca Morvillo ed i poliziotti incaricati della loro tutela, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, Agostino Catalano, Eddie Walter Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina ed Emanuela Loi – nonché del 30° anniversario delle stragi compiute dalla mafia a Firenze, Roma e Milano, la Polizia di Stato e del Conferenza Episcopale Italiana hanno dato avvio ad una iniziativa di valenza simbolica molto importante.
Tutto è partito dall’idea da tempo avviata dall’Associazione “Quarto Savona 15” (sigla radio in uso all’auto di scorta del Giudice Giovanni Falcone) ed animata da Tina Montinaro, vedova del capo scorta, che ha iniziato una coltivazione di un giardino sorto a Capaci, nel luogo dove avvenne l’esplosione.
Dalla coltivazione degli alberi di ulivo è stato prodotto un olio che già lo scorso anno è stato distribuito presso tutte le Diocesi della Sicilia e quest’anno si è pensato di estendere l’iniziativa a tutto il territorio nazionale, consegnando un’ampolla contenente l’olio a tutti i Vescovi delle Diocesi italiane, in occasione delle liturgie pasquali.
Lunedì 3 aprile, in mattinata, il Dirigente del Commissariato di P.S. di Senigallia si è recato in visita da S.E. il Vescovo della Diocesi di Senigallia, Mons. Franco Manenti al quale ha fatto dono dell’olio prodotto quest’anno dalla coltivazione avviata dalla citata Associazione, giunto dalla Questura di Palermo per la successiva consegna alle Diocesi italiane.
Nell’occasione, si è avuto modo di apprezzare l’iniziativa e l’alta valenza dell’iniziativa che “si pone come obiettivo quello di diffondere un frutto nato dalla terra bagnata dal sangue dei martiri della giustizia affinché questo possa assurgere a simbolo di redenzione”.
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