Martedì 14 marzo, alle ore 21.15, alla Piccola Fenice, Astolfo di Gianni di Gregorio
Il film apre la rassegna Pre Festival organizzata da Confluenze
Martedì 14 marzo, alle ore 21.15, alla Piccola Fenice, primo appuntamento con la rassegna Pre Festival organizzata da Confluenze, in collaborazione con il comune di Senigallia. Ingresso soci e > di 25 anni €3, intero €5
Astolfo Regia di Gianni Di Gregorio. Stefania Sandrelli, Gianni Di Gregorio, Simone Colombari, Agnese Nano, Alberto Testone. Genere Commedia, – Italia, 2022, durata 97 minuti.
Astolfo, un pensionato che dalla vita non si aspettava più niente, viene sfrattato dal suo appartamento e ripara nella vecchia casa di famiglia. Lì incontrerà Stefania e si innamora.
Una favola scanzonata, meravigliosamente interpretata, tra rimandi epici e digressioni liriche.
Recensione di Marzia Gandolfi
Astolfo è un professore in pensione che vive a Roma in un vecchio appartamento da cui viene gentilmente sfrattato. Gli affitti sono lievitati e il professore decide di tornare in provincia, sulle colline di Artena dove è ubicato il palazzo nobiliare di famiglia. I suoi grandi salotti polverosi sono abitati da un povero diavolo caduto in disgrazia come lui. Insieme decidono di affrontare il presente, il sindaco, che ha costruito sulle terre appartenute in un tempo remoto alla sua famiglia, e un prete invadente, che ha murato il suo salone e occupato le sue stanze per la ricreazione. Ma l’amore per Stefania, una bella signora introdotta dal cugino farfallone, scuoterà l’ordinarietà del quotidiano e darà un senso nuovo alla sua esistenza.
Seconda volta fuori porta per Gianni Di Gregorio e quinta volta sullo schermo per il suo personaggio romano, chiamato archetipicamente “il professore”.
Un vecchio ragazzo, un po’ smarrito e vagabondo, che attraversa la vita con una sorta di candore e di inerzia gioiosa. Un’attitudine che è una dichiarazione di estetica, una maniera di abitare poeticamente il mondo che apre con Astolfo una possibilità. Spalanca un orizzonte nuovo che risale le colline laziali fino ad Artena, un piccolo comune di anime placide. Nel cinema di Di Gregorio le virate in auto sono l’occasione di piccole follie e prendono la forma di digressioni liriche o di escursioni sentimentali.
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