La Polizia ha fatto tappa al Padovano di Senigallia con “PretendiAmo Legalità”
Personale della Polizia di Stato e della Scientifica ha incontrato gli studenti delle classi prime
Anche questa settimana la Polizia di Stato ha continuato gli incontri con gli studenti delle scuole nell’ambito del Progetto “PretendiAmo Legalità”.
Il progetto sostenuto dal Questore di Ancona Dr. Cesare Capocasa prevede infatti l’organizzazione di incontri che con continuità possano fornire informazioni ai giovani e soprattutto metterli a conoscenza dei pericoli e/o conseguenze di certi comportamenti.
Questa volta si sono incontrati gli studenti delle classi prime del plesso Padovano dell’IIS Corinaldesi-Padovano di Senigallia.
Oltre ad affrontare temi relativi alle droghe, ai pericoli derivanti dal loro uso, alle conseguenze penali e amministrative relative al loro possesso e/o consumo, si è approfittato della giornata dell’8 marzo anche per parlare del fenomeno della violenza di genere e delle vessazioni relative al fenomeno del bullismo.
Si è discusso circa i modi nei quali si potrebbe manifestare il problema, come riconoscerlo e come affrontarlo non solo se si è vittime ma anche se si è spettatori sottolineando il principio che, come in altri reati, il “silenzio è sempre complice dei prepotenti o dei violenti”.
Si è anche affrontato il tema relativo all’eccessivo consumo di sostanze alcoliche che spesso i giovani pongono in essere in occasione di feste o serate in discoteca, credendo erroneamente di poter essere così più disinibiti e al passo con i tempi ma di fatto rischiando conseguenze nefaste.
Gli operatori della Polizia di Stato hanno fatto loro presente che non è necessario “sballarsi” per divertirsi ma che un sano divertimento è possibile anche senza ricorrere a elementi come droghe o alcol i cui effetti mettono in pericolo i giovani senza, peraltro, fargli ricordare come
sia effettivamente andata la serata.
Inoltre, si è presentato il lavoro della Polizia di Stato e, in particolar modo, della Polizia Scientifica mostrando alcune tecniche di rilevamento delle impronte e dell’acquisizione di fonti di prova sulla scena del crimine.
I ragazzi si sono mostrati molto interessati e attenti ponendo molte domande agli operatori di Polizia del Commissariato i quali hanno fugato dubbi, curiosità e richieste ulteriori di informazioni.
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