“Senigallia: da ‘città gourmet’ con eccellenze enogastronomiche a ‘città dei motori’…”
Campanile: "La transizione ecologica di questa Amministrazione"
L’ultima trovata della destra senigalliese, priva di visione e lungimiranza per lo sviluppo sostenibile di Senigallia e del suo territorio, è quella di aderire all’Associazione Città dei Motori che riunisce poco meno di 35 comuni di 14 regioni “che hanno nei loro territori una vocazione motoristica, a livello di produzione (automotive, moto e scooter, aerospazio, cantieristica navale), sportiva (circuiti e rievocazioni storiche) o culturale (musei, collezioni, archivi)”.
C’è stato un tempo (ma tanti e tanti decenni fa) che a Senigallia c’era un circuito automobilistico importante. Oggi c’è una pista di motocross in collina e temporaneamente un circuito sabbioso in riva al mare e poco più. Tutto qui: nessuna azienda motoristica o di cantieristica importanti, nessuna manifestazione agonistica di livello o rievocazione storica, nessun museo, due club aderenti alla FMI con 81 tesserati complessivi (fonte SeS): un po’ pochino per pensare di essere una “città dei motori” a meno che non sia sufficiente fare brum brum.
Lasciamo perdere città aderenti all’Associazione come Arese, Fiorano, Imola, Melfi, Modena, Monza, Maranello, Pomigliano d’Arco, Pontedera o Torino (solo per citare con chi sarebbe in compagnia Senigallia) e volgiamo l’attenzione ad Ascoli Piceno, l’unica altra marchigiana presente, dove si organizza da 60 anni la Coppa Teodori, cronoscalata “Ascoli-Colle San Marco” che ha ripreso le gare iniziate un secolo fa che per lungo tempo si sono svolte in un circuito cittadino.
Martedì 28 febbraio è stata convocata la IV Commissione per discutere su proposta dell’assessore alla cultura Pizzi, unicamente questa adesione, segno evidente della pochezza di contenuti che riguardano le Commissioni, nessuna emergenza alluvione, nessuna emergenza sociale ed economica.
Immaginiamo i rappresentanti della destra di governo a Senigallia intenti a respirare l’acre odore di benzina o le esalazioni dei tubi di scarico con in mano, magari, chiavi inglesi e pompette di olio.
Che sogno vederli in bici lungo un percorso fluviale o lungo il tracciato della ciclovia adriatica, correre all’interno della pista di atletica delle Saline (che spesso ha l’ingresso inchiavato), o godere di una bella passeggiata lungo la riva del mare (liscia come un biliardo e più pulita dei marciapiedi)!
Gennaro Campanile
Amo Senigallia
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