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Domenica 26 febbraio a Senigallia raduno in piazza Saffi e corteo cittadino per la pace

Trentatreesimo presidio contro la guerra: "Tacciano le armi. Negoziato subito"

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“Dopo nove anni di guerra, perché sono nove anni e non uno dal 2014, in Ucraina si sta arrivando ad un punto di non ritorno, ad un punto in cui non sarà più possibile fermare l’escalation bellica con il rischio nucleare che ciò comporta, e già sappiamo che nei prossimi mesi ci sarà un bagno di sangue, un’immensa distruzione”. (Flavio Lotti, coordinatore della Tavola della Pace)

“Come dice Papa Francesco siamo in una fase di autodistruzione, ma parlare di pace non vuol dire parlare di debolezza, noi non mettiamo in dubbio la difesa dell’Ucraina ma vogliamo uno sforzo della diplomazia”. (Paolo Impagliazzo, segretario della comunità Sant’Egidio)

“Noi siamo tornati da appena dieci giorni da Dnipro, non ci sono più medici di base né strutture sanitarie nella maggior parte del paese, le persone più vulnerabili come disabili e anziani sono completamente abbandonate, ecco cosa vuol dire un anno di guerra, succede in Europa e potrebbe succedere anche a noi”. (Rossella Miccio, presidente di Emergency)

“Il presidente del Consiglio Meloni non esclude neanche l’invio di caccia, non si vede nessuno spiraglio diplomatico. L’unica proposta in questo senso viene dal Brasile di Lula. Siamo sul filo del rasoio, ma sappiamo che almeno metà degli italiani sono contro l’escalation e anche per dare voce a chi non ha voce noi resistiamo alla guerra”. (Gianfranco Pagliarulo, presidente dell’Anpi)

“Noi non siamo semplicemente pacifisti, siamo contro la guerra e per un nuovo modello sociale: la libertà e la giustizia si affermano solo in un mondo di pace. Dovremmo investire su scuola, salute, lavoro. E invece vediamo un aumento della spesa in armamenti che non ha precedenti”. (Maurizio Landini, segretario generale della Cgil)

“Quello che ci unisce è la speranza, di cui vogliamo essere costruttori. Chiediamo che il Governo si faccia promotore, in Europa, di aprire un negoziato di pace concreto. È questo il messaggio che porteremo in piazza, fermamente convinti che non esiste una guerra giusta, solo la pace è giusta, avendo piena consapevolezza di chi è l’aggressore e chi l’aggredito”. (Lidia Borzì, della presidenza nazionale ACLI)

PER LA PACE SUBITO

1. PER L’IMMEDIATO CESSATE IL FUOCO IN UCRAINA

2. CONTRO L’INVIO DI ARMI E CONTRO L’AUMENTO DELLE SPESE MILITARI

3. PER UN’AZIONE DIPLOMATICA CONCRETA DEL GOVERNO ITALIANO AL FINE DI PROMUOVERE NEGOZIATI DI PACE

4. PER L’ACCOGLIENZA E L’ASSISTENZA A TUTTI I PROFUGHI

La cittadinanza è invitata

dagli organizzatori

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