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Cremonini: “A Senigallia Palazzo Gherardi ricordi i conti Gherardi”

Una proposta per un ricordo permanente della famiglia del Conte

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Palazzo Gherardi nell'Ottocento durante la Fiera di Sant'Agostino

Si avvicina il tempo in cui le promesse fatte sul destino di Palazzo Gherardi dovranno avere compimento e ciò anche grazie ai fondi del PNRR che mi sembra la Giunta sia riuscita ad assicurarsi proprio per lo storico edificio senigalliese.

A suo tempo mi espressi favorevolmente – anche a seguito di un incontro con il Sindaco Massimo Olivetti – circa il progetto di allocare al piano nobile del Palazzo un dipartimento dell’Università Politecnica delle Marche ed al Mezzanino un pensionato studentesco: entrambe le ipotesi sono, a mio avviso, in linea col testamento di Adolfo Gherardi in quanto entrambe andrebbero a favorire in maniera diretta le attività di studio per le giovani generazioni.

Credo però che questo progetto possa e debba essere arricchito da un necessario ricordo e del donatore del Palazzo e della di lui famiglia. Vale la pena di ricordare che attraverso il matrimonio del conte Nicola Gherardi con la marchesa Clementina d’Angennes (genitori di Adolfo, donatore del Palazzo), si crearono degli interessanti intrecci tra la storia senigalliese e quella che un tempo veniva chiamata la ‘storia patria’ e che ora potremmo definire la storia italiana.

Basti pensare che i piccoli Gherardi, Adolfo ma anche la sorella Annetta (andata poi in sposa al nob. cav. Domenico Benedetti-Forestieri), erano nipoti di Monsignor Alessandro D’Angennes, arcivescovo e Senatore del Regno, prelato carissimo alla famiglia dei Savoia nonché confessore e consigliere di Carlo Alberto, alla cui influenza si deve la decisione reale di concedere lo Statuto Albertino nel 1848 (ossia la prima costituzione italiana). Oppure si potrebbe ricordare che il Comune di Senigallia, accettando il Legato Gherardi, divenne erede anche del famoso Teatro D’Angennes a Torino, luogo da cui presero le mosse i moti liberali del 1820-21, così centrali nel movimento di unificazione della penisola.

Tempo addietro proposi al Sindaco Olivetti ed anche al Consigliere con delega alla Cultura Anna Maria Bernardini di realizzare un’area, all’interno del Palazzo, nella quale allestire un ricordo permanente dei Gherardi, del conte Adolfo e in generale della Senigallia dell’Ottocento. Se da un lato possediamo – grazie alla curatela e pubblicazione che ne fece anni orsono l’ormai scomparso nob. Piero Maria Benedetti, – un corposo carteggio della famiglia Gherardi che getta luce non solo sulle vicende familiari ma anche sulla vita nella Senigallia dell’epoca, dall’altro ci si potrebbe valere di raccolte cittadine quali per esempio l’Archivio di Gianluca Quaglia, ben fornito di fotografie e documenti di storia locale, allo scopo di fornire un’area del Palazzo con installazioni adibite all’illustrazione della storia senigalliese.

Colgo pertanto l’occasione di rinnovare pubblicamente la mia disponibilità al Sindaco: qualora il Comune accolga la mia proposta di allestire uno spazio dedicato alla storia della famiglia Gherardi e della Senigallia dell’Ottocento, sin d’ora assicuro la mia collaborazione – naturalmente a titolo del tutto gratuito, – nel reperimento, nella scelta e nella curatela di eventuali materiali e supporti didattico-esplicativi da esporre presso il ‘nuovo’ Palazzo Gherardi.

Gaspare Battistuzzo Cremonini

Comitato Filantropico
La Rosa del Contino
per la tutela del Lascito Gherardi

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