Italia Nostra: “Una pista ciclabile ad anello attorno al centro storico di Senigallia”
"Stradone Misa asse viario più pericoloso. Ecco come mettere in sicurezza la sede stradale e ricavare percorso ciclo-pedonale"
A Senigallia esistono tre piste ciclabili di lungo percorso, realmente funzionali e utili e in grado di collegare quartieri diversi: la pista della Cesanella, quella delle Saline e quella del lungomare.
L’unica che gode di regolare manutenzione è ovviamente quella del lungomare. Quella della Cesanella necessita di interventi di risarcimento del fondo e del rifacimento segnaletica orizzontale, carente specialmente nel tratto urbano di via Bramante dal ponte sul fosso di Fontenuovo (Fossaccio) fino al piazzale dello stadio. Quella delle Saline necessita soprattutto di riparazione del fondo e sarebbe possibile e auspicabile un prolungamento fino a piazza Saffi.
Completamente sprovvisto di piste è il centro urbano, se si eccettuano tratti di scarsa utilità perché brevi, di ampiezza limitata e privi di raccordi. Nel contempo con l’aumento del traffico l’uso della bici in città è diventato molto disagevole o addirittura pericoloso a causa della ristrettezza della sede stradale, delle auto parcheggiate, delle rotatorie ecc., tanto che spesso si è costretti a ricorrere ai marciapiedi.
L’asse stradale più pericoloso è lo Stradone Misa, dove il transito con le bici è quasi impossibile oltre che pericoloso e altrettanto lo è quello pedonale. Eppure si tratta di un’arteria di collegamento importante fra i due settori della città e insostituibile per raggiungere celermente l’ospedale. Esiste tuttavia una soluzione, sicuramente di complessa realizzazione e di lungo periodo, ma non utopistica e che potrebbe migliorare radicalmente la percorribilità di questa strada da parte di automobilisti, ciclisti e pedoni e migliorare al contempo anche il paesaggio urbano.
Attualmente la carreggiata stradale è schiacciata e ristretta a causa dell’argine del fiume e quindi l’unica possibilità per ampliarla è quella di ricavare spazio da questa parte, eliminando l’argine in terrapieno e sostituendolo con un argine in muratura, che per la sua verticalità lascerebbe invariata la sezione dell’alveo del fiume e permetterebbe di guadagnare una fascia di alcuni metri sufficiente a mettere in sicurezza la sede stradale e ricavare una pista ciclo-pedonale. Questa soluzione permetterebbe anche di realizzare una gradevole passeggiata sul lungomisa dal ponte Garibaldi al ponte Zavatti e renderebbe possibile saldare il lungofiume di via Rossini a nord con via Leopardi lungo le mura a sud. Si verrebbe a creare così un percorso ad anello attorno al centro storico, dal ponte del Corso da un lato fino alla Penna dall’altro. Ci sarebbe spazio anche per il verde in sostituzione dei pini abbattuti.
Invitiamo quindi l’Amministrazione Comunale a valutare seriamente questa proposta, che non è una proposta velleitaria, ma una proposta percorribile ed estremamente qualificabile per la città. E’ urgente intanto inserirla nella pianificazione urbanistica per poterla poi proporre a tempo debito nelle sedi opportune al fine di accedere a fondi statali ed europei. Solo dotandosi tempestivamente di strumenti di pianificazione è possibile infatti profittare delle opportunità che si presentano nella legislazione nazionale ed europea.
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