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La cura dei fiumi nel senigalliese, azioni informative per le popolazioni dei bacini fluviali

Coordinamento della Rete Civica per il Verde

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Una decina di Associazioni/Fondazioni del Terzo settore (Diocesi di Senigallia – Pastorale sociale, Bellanca, Senanova, Stracomunitari, Legambiente, Fidapa, Confluenze, Labsus, Fondazioni Caritas e Vallesina-Progetto Viridee) sono le promotrici di una nuova iniziativa riguardanti i fiumi Misa e Nevola.
 

In collaborazione con il Centro Servizi del Volontariato, si è trattato di organizzare, nel corso del mese di febbraio, alcuni incontri con esperti che si ripeteranno in sedi diverse del bacino fluviale, per consentire una più ampia e libera scelta di partecipazione. Di seguito il programma con argomenti, date e sedi:
TRECASTELLI-PASSO RIPE
Primo Incontro. Sabato 4 Febbraio ore 16.00 (Locali della Parrocchia Madonna del Rosario) I custodi dei fiumi. Buone pratiche per la protezione dei fiumi. Prof. Fabio Taffetani Dipartimento Scienze Agrarie UNIPVM Marche 
Secondo Incontro. Sabato 11 febbraio ore 16.00 (Locali della Parrocchia Madonna del Rosario) Le sentinelle dei fiumi. Buone pratiche di convivenza con i rischi. Dott.ssa Marialuisa Rossi Responsabile del Tavolo Tecnico per la Psicologia dell’Emergenza dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi della regione Abruzzo. 
 
PIANELLO DI OSTRA
Primo incontro. Sabato 18 febbraio ore 16.00 (Circolo ACLI V. Biagetti, Via S. Giuseppe 2 I custodi dei fiumi. Buone pratiche per la protezione dei fiumi. Prof. Fabio Taffetani Dipartimento Scienze Agrarie UNIPVM Marche
Secondo incontro. Sabato 25 febbraio ore 16,00 (Circolo ACLI V. Biagetti, Via S. Giuseppe) Le sentinelle dei fiumi. Buone pratiche di convivenza con i rischi. Dott.ssa Marialuisa Rossi Responsabile del Tavolo Tecnico per la Psicologia dell’Emergenza dell’Ordine delle psicologhe e degli psicologi della regione Abruzzo. 
 
SENIGALLIA
Ultimo incontro. Marzo (data e sede da definire). L’Amministrazione condivisa: le forme di collaborazione tra cittadini e pubblica amministrazione 
Dott. Pasquale Bonasora. Presidente di Labsus. 
 
I contenuti offerti saranno di ordine tecnico-scientifico e riguarderanno i temi della custodia e della vigilanza dei fiumi; tuttavia, gli esperti daranno ai loro interventi un taglio prevalentemente partecipativo che consentirà ai presenti di portare non solo le loro esperienze recenti ma anche di offrire contributi, idee e proposte per meglio convivere con i fiumi che oggi purtroppo fanno un pò più paura.
L’azione proposta a tutti i cittadini che si affacciano sui due fiumi è perfettamente in linea con il Piano Azioni 2019 del Contratto di Fiume per l’obiettivo A (azioni e misure non strutturali comprensive dell’educazione e della preparazione della popolazione a convivere con ulteriori fenomeni alluvionali) e l’obiettivo C (coinvolgimento dell’associazionismo, degli imprenditori agricoli e dei cittadini in genere sulla custodia di tratti fluviali). Sono invece allo studio due nuovi progetti. Il primo riguarda la fruibilità dello spazio fluviale (obiettivo F) al fine di riconsegnare i fiumi alle popolazioni rivierasche, quale luogo ove sviluppare elementi di attrattività, a partire dai manufatti storici esistenti e dalle risorse paesaggistiche identitarie da valorizzare. Il secondo, invece, riguarda proprio la sensibilizzazione dei cittadini alla partecipazione, attraverso la costruzione di nuovi Patti di Collaborazione tra essi e le Pubbliche Amministrazioni sui temi del fiume.
Il Contratto di Fiume (CdF) è uno strumento di partecipazione importante per tutti i portatori d’interesse delle due valli; dalle Istituzioni alle associazioni, dalle imprese ai cittadini. Questi ultimi purtroppo in tutto il percorso del CdF, avviato all’indomani dell’alluvione del 2014, sono stati poco informati e coinvolti sui rischi derivanti dai recenti cambiamenti climatici, pagando di conseguenza il maggiore scotto di ben due eccezionali eventi alluvionali. Certo ora le opere strutturali si faranno in tempi abbastanza brevi, perché sono in arrivo ingenti finanziamenti, ma questo non disimpegna i cittadini che invece devono attivarsi ed imparare, fin da subito, ad essere più “custodi e sentinelle” dei fiumi oggi ritenuti in balia di se stessi.
La prima azione informativa che partirà a febbraio, quindi, ha questo scopo: risvegliare la partecipazione e l’interesse per i fiumi non solo per le loro criticità ma anche per il loro potenziale attrattivo, dato che l’elemento identitario dell’acqua, attraverso le sue varie fruizioni (una passeggiata lungo il fiume, una visita ad una fonte, un mulino, un lavatoio, un passaggio nelle aziende agricole ed artigianali, una storia appresa dagli anziani residenti), possa qualificare maggiormente l’offerta turistica di numerosi borghi delle aree interne.  
 
Da
Coordinamento
Alberto Di Capua
Pubblicato Martedì 31 gennaio, 2023 
alle ore 11:17
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