T-Red Senigallia:”non vanno attivati senza i contasecondi e la giusta segnaletica”
Campanile: "pensiamo anche alla sicurezza dei ciclisti"
Nei giorni scorsi è stata presentata una mozione, da parte della minoranza della coalizione Volpini, che impegna l’Amministrazione all’installazione di contasecondi semaforici.
In Consiglio Comunale Amo Senigallia appoggerà l’iniziativa anche se nutre parecchie perplessità sul fatto che venga recepita dall’Amministrazione Olivetti.
Infatti, appena è stato evidente che l’installazione dei due T-RED avrebbe comportato una mitragliata nei sanzioni, i timer sono stati subito proposti pubblicamente ottenendo la solita risposta senza parole e senza fatti.
Nei due incroci sorvegliati dal T-RED l’indicazione dei secondi rimanenti con il semaforo “verde” servirebbe anche a dimostrare che la loro installazione è legata esclusivamente a motivi di sicurezza e non a prosciugare le tasche degli automobilisti. Si dirà che il T-RED rileva il passaggio con il rosso e quindi va punito. Verissimo, ma se il tempo del “giallo” è quello di un sospiro (3 secondi) forse la sicurezza è un alibi.
L’installazione del contasecondi darebbe agli automobilisti la possibilità di frenare con anticipo evitando alcuni degli attuali comportamenti, anche pericolosi, proprio nei pressi del T-RED, come le brusche frenate.
E dato che si sta parlando di semafori, sarebbe opportuno introdurre le “Case Avanzate”, più conosciute come “Advance Space Line”, uno spazio riservato alle biciclette, posto davanti alla linea di arresto delle auto, che permette ai ciclisti di aspettare il verde in una posizione di maggiore visibilità e sicurezza. Le ASP furono introdotte quaranta anni fa in Inghilterra e si sono poi diffuse anche in altri paesi dove si adottano più facilmente misure di sicurezza preventiva. In estate a Senigallia il numero di biciclette in circolazione è impressionante ed i semafori pochi per cui non c’è neppure la scusante del costo. Sempre che la sicurezza dei cittadini non sia pensata unicamente a mezzo delle 200 telecamere che ci seguiranno passo passo e che saranno installate a breve.
Se parliamo di assoluta legalità (e poi mica tanto visto che in letteratura giuridica ci sono numerosi casi di autovelox tarati male oppure controllati dagli stessi e non da soggetti terzi), allora i soldi delle multe dovrebbero andare sulla manutenzione delle strade. E così non è.
A mio avviso, sono trappole legalizzate per far cassa. Un abuso, con tutte le buone intenzioni (ma siamo in Italia).
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