“Anni di piombo”, è questa ormai la definizione imperante sugli anni Settanta in Italia.

Una sintesi alquanto superficiale di un decennio che fu contrassegnato da vasti movimenti sociali che contribuirono a migliorare le condizioni materiali di milioni di persone e a rendere il nostro Paese più civile e inclusivo. Come è noto di fronte a queste dinamiche sociali si cercò di opporre quella “strategia della tensione” iniziata con la strage di Piazza Fontana a Milano il 12 dicembre del 1969, proseguita con trame eversive e golpiste che se non riuscirono nel loro intento fu grazie anche ad un movimento nato all’interno delle Forze Armate, che coinvolse migliaia di giovani, già protagonisti nel biennio 68/69 delle lotte studentesche e dell’“Autunno caldo” nelle fabbriche, lotte che proseguirono negli anni successivi portando a conquiste  significative come lo Statuto dei diritti dei lavoratori, il Servizio sanitario nazionale, la legge sull’aborto. Come ha recentemente affermato lo scrittore Erri de Luca, in realtà furono “anni di rame”, perché diffusero una energia ed una “elettricità” in tutta la società italiana.

Chi si recò a fare il servizio di leva portò nella chiusa, autoritaria e gerarchica struttura militare quelle istanze di democrazie e libertà, avviando una stagione di proteste e mobilitazioni dentro e fuori le caserme, facendo nascere il “movimento dei soldati democratici”, che poi coinvolse anche i quadri professionali.

Si tratta di una storia poco conosciuta e valorizzata che oggi è raccontata nel libro “S’avanza uno strano soldato. Il movimento per la democratizzazione delle Forze Armate 1970-1977″ edito da Derive Approdi i cui autori sono Deborah Gressani,Giorgio Sacchetti, storici, e Sergio Sinigaglia, attivista sociale e giornalista.

Il volume verrà presentato venerdì 20 gennaio alle ore 21.15 presso lo Spazio Autogestito Arvultùra di Senigallia. Il giornalista de il manifesto Mario Di Vito ne discuterà con uno degli autori, Sergio Sinigaglia.