“Va di moda il motocross da spiaggia: il danno va oltre gli incomprensibili benefici”
Ci scrive, indignato, un lettore lombardo che da anni viene in vacanza a Senigallia: "Stagione morta riempita con la prima idea"
Nel caso a qualcuno fosse sfuggito, oggi va di moda il motocross da spiaggia. E’ avvenuto in Toscana nel golfo di Baratti, in Campania sullo splendido litorale di Bacoli, a Locri e a Bellaria.
Da sabato 14 gennaio anche a Senigallia, e non è la prima volta, la famosa “spiaggia di velluto” verrà devastata per un mese da rombanti moto con le gomme artigliate. Con buona pace di uccelli marini che nidificano e biodiversità da tutelare.
C’è da parte di alcune amministrazioni, a Senigallia oggi di destra e ieri di sinistra, una frenesia turistica mal riposta che porta a riempire la stagione morta invernale con la prima idea che passa per la testa all’assessore di turno. Qualcuno si è convinto che bisogna rilanciare il motocross, non so se ne avesse bisogno, e per farlo si deve trasportarlo dalla campagna al mare. Il danno provocato va ben oltre gli incomprensibili benefici.
Facciamo un test sensoriale, cosa fa pensare una spiaggia definita “di velluto”? Qualcosa di liscio, un po’ pelosetto che dà piacere accarezzare come appunto il velluto, dal latino vellus. Viene in mente la coperta di Linus, tranquillità, piacevolezza nell’affondare i piedi durante una camminata mattutina ascoltando lo sciabordio delle onde. Si guardano le orme lasciate e si vedono le piccole conchiglie argentee, i granchietti che giocano con la schiuma delle onde, le alghe pilluccate dai gabbiani, insomma un mondo di confine tra mare e terra ricco ed eterogeneo fatto per essere osservato, forse ancora più vitale in profondità dove il tessuto sabbioso si assesta e si rigenera per diventare appunto “di velluto”.
Ora chiediamoci a cosa ci fa pensare il motocross. A qualcosa di futurista stile Marinetti. Sibili, scoppi, rumore assordante. Velocità, urla, salti e ricadute, fumo azzurrino, puzza di benzina bruciata, ruote artigliate che scavano la sabbia e distruggono i minutissimi frammenti minerali che la compongono. Per parecchio tempo né conchiglie, né alghe, né uccelli che nidificano e neanche esseri umani che passeggiano in cerca di sensazioni uniche. E’ questo il prezzo del modernismo? Marinetti, circa un secolo fa, lo teorizzava ma da allora tante cose si sono capite. In questi ultimi anni specialmente, è ormai chiaro che la salvaguardia dell’ambiente è un bisogno primario. Non c’è futuro per l’uomo senza la tutela del mondo in cui vive.
A quanto pare questo concetto non è chiaro a tutti. Per soldi, voti, ignoranza e ipocrisia, la sensibilità ambientale viene trasformata in sensibilità motoristica e sulle spiagge di velluto, VRUMMM, si sgasa invece di camminare e godersi il panorama.
Mario Tesio
ex giornalista pubblicista
Per sua fortuna lei ha un' altra abitazione lontano da questo " inferno" . In questo momento, ore 14,45 di sabato 14 gennaio non ci sono altre definizioni per descrivere il luogo in cui si trovano a vivere i residenti: costretti a restare chiusi in casa con le finestre serrate per non sentire il puzzo dei gas di scarico, e con il rumore continuo dei motori delle moto che oltrepassa i muri e le finestre. Tutto questo per creare un passatempo a chi non ha niente di meglio da fare. Oggi a ora di pranzo ho visto questi " sportivi" pranzare con un panino seduti sul muretto, quasi sicuramente portato da casa. È questo il beneficio al turismo ? Chi non ci crede venga a vedere, sentire e annusare!
Per poter commentare l'articolo occorre essere registrati su Senigallia Notizie e autenticarsi con Nome utente e Password
Effettua l'accesso ... oppure Registrati!