Mangialardi scrive al sig. “Alcuni dipendenti della Fondazione Città di Senigallia”
Dopo la replica al proprio intervento, il consigliere ironizza con una lettera aperta, ma assicura: "Non mi volterò dall'altra parte"
Caro signor “Alcuni dipendenti della Fondazione Città di Senigallia”,
anzitutto le rivolgo le mie più sincere congratulazioni per il suo nuovo ruolo di portavoce della nostra Fondazione che lo ha portato a sostituire il signor “I dipendenti della Fondazione Città di Senigallia”, il quale a inizio anno tanto si era prodigato affinché la Regione Marche conferisse all’avvocato Corrado Canafoglia l’incarico di commissario straordinario.
Non conosco le ragioni di questo cambio della guardia, visto che il signor “I dipendenti della Fondazione Città di Senigallia” aveva egregiamente conseguito il suo obiettivo, con la compiacenza del sindaco Olivetti e la fattiva collaborazione del presidente Acquaroli. So però che lei non sta facendo rimpiangere il suo predecessore, tanto da occuparsi – almeno così mi è stato confessato da un esponente della giunta regionale – che si è persino preso la briga di redigere la risposta a una mia interrogazione in consiglio all’assessore Brandoni sulla vicenda dei tre licenziamenti del servizio mensa.
Spero tuttavia che questo suo infaticabile attivismo sia svolto a titolo gratuito e non comporti ulteriori aggravi di spesa per la Fondazione, la quale si è già dovuta accollare la profumata remunerazione dell’attuale commissario straordinario.
In ogni caso, ho comunque letto con molta attenzione le sue dichiarazioni in merito alla richiesta da me avanzata al Comune di Senigallia e alla Regione Marche di intervenire per salvare il futuro delle tre persone messe alla porta dal commissario straordinario e private del loro unico reddito. Più che le feroci accuse a me rivolte, devo dire che mi ha particolarmente colpito il cinismo con cui lei, al di là di un molto vago dispiacere, ha liquidato come necessari i licenziamenti, sposando pienamente quella cultura dello scarto che ha invaso il mondo del lavoro, duramente condannata di recente da Papa Francesco.
Purtroppo per lei, caro signor “Alcuni dipendenti della Fondazione Città di Senigallia”, che pretende di ridurre la politica al silenzio e vorrebbe ammutolire le voci che disturbano l’uomo solo al comando, non intendo in alcun modo voltarmi dall’altra parte di fronte al dramma di questi nostri tre concittadini. E poco mi interessano i suoi minacciosi slogan da stadio tipo “Giù le mani dal commissario” che, tutt’al più, strappano un penoso e amaro sorriso.
Vede, caro signor “Alcuni dipendenti della Fondazione Città di Senigallia”, a incidere negativamente sull’andamento dell’ente non sono affatto le mie denunce, bensì il fatto che ancora oggi, a poche settimane dalla scadenza del suo incarico, il commissario straordinario continua ad agire con un ricorso sulla sua nomina pendente al Consiglio di Stato, che potrebbe, questi dì davvero, inficiare la legittimità di tutte le decisioni da egli prese in questi mesi.
Infine, visto che il suo livore la porta a distrarsi dalle cose che che contano veramente, colgo l’occasione per segnalare che la Regione Marche ha comunicato in questi giorni che il totale dei rimborsi per le Aziende di Servizi alla Persona relativi all’anno in corso (rimborsi che riguardano anche la Fondazione Città di Senigallia), ammonterà a 11,7 milioni, ben tre in meno del 2021.
Su questi dati, signor “Alcuni dipendenti della Fondazione Città di Senigallia”, che incidono in misura di gran lunga maggiore nel bilancio della Fondazione rispetto ai circa 70 mila euro risparmiati togliendo il lavoro a tre persone, non ha nulla da dire? Perché se così fosse, sarebbe palese che la sua è soltanto una battaglia politica che nulla ha a che fare con gli interessi della collettività.
A lei, signor “Alcuni dipendenti della Fondazione Città di Senigallia”, ma soprattutto ai dipendenti della Fondazione Città di Senigallia, compresi i tre lavoratori licenziati, formulo i miei auguri di un sereno Natale.
Maurizio Mangialardi
Capogruppo regionale del Partito Democratico – Assemblea legislativa delle Marche
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