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Licenziamenti alla Fondazione Città di Senigallia, nessun confronto con i sindacati

Mangialardi: "Acquaroli e Olivetti non hanno nulla da dire sul comportamento del commissario straordinario?"

Maurizio Mangialardi

“L’atteggiamento padronale con cui il commissario straordinario continua a gestire la Fondazione Città di Senigallia e, in particolare, la vicenda delle tre persone del servizio mensa da egli licenziate, è di una gravità inaudita.

Ma un comportamento peggio del suo è senza dubbio quello della Regione Marche e del Comune di Senigallia, che con il loro vergognoso silenzio ne avallano le azioni. Rifiutare, come sta facendo Canafoglia, perfino il confronto con i sindacati, è la dimostrazione di un inequivocabile delirio di onnipotenza messo in atto da una figura la cui nomina, tra l’altro, in attesa del pronunciamento del Consiglio di Stato, è ancora gravata da un possibile vizio di illegittimità. Possibile che il presidente Acquaroli e il sindaco Olivetti non abbiano nulla da dire? Possibile che non sentano l’esigenza di tutelare tre persone e altrettante famiglie dagli effetti di una scelta sciagurata, quella della nomina di Canafoglia, di cui sono gli unici responsabili?”.

A dirlo è il capogruppo regionale del Partito Democratico Maurizio Mangialardi.

“Data la situazione – continua Mangialardi – solo Regione e Comune possono intervenire per porre riparo a questa situazione e spingere il commissario a un confronto con i sindacati per individuare le forme più opportune della ricollocazione dei lavoratori licenziati. Purtroppo, visto il totale disinteresse di questi enti, questa non sembra per niente una buona notizia, né per il personale del servizio mensa, né per quello di altri servizi, penso a Oss e infermieri, lasciato alla capricciosa mercé del commissario. Quei licenziamenti, vale la pena ricordarlo, sono del tutto arbitrari, non hanno alcuna giustificazione, se non quella di pagare parte dell’esoso compenso che è stato attribuito a Canafoglia per svolgere un compito che, egli stesso, dimettendosi a suo tempo da presidente del Cda della Fondazione, aveva già dimostrato di non essere in grado di assolvere. D’altra parte, chi può credere che nel bilancio milionario della Fondazione, 70 mila euro appena di stipendi possano spostare in maniera significativa qualche equilibrio? Non mi faccio illusioni, ma spero che in Regione e in Comune trovino il coraggio di fare proprio il monito lanciato proprio ieri da Papa Francesco contro quella ‘cultura dello scarto che s’è insinuata nelle pieghe dei rapporti economici e ha invaso anche il mondo del lavoro’. Cultura di cui tutta questa vicenda è un drammatico esempio”.

da Maurizio Mangialardi
Capogruppo regionale del Partito Democratico – Assemblea Legislativa delle Marche

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