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Architettura: facciamo il punto sulle principali pratiche edilizie

Costruzione di nuovi edifici: cosa sapere. Modifica di edifici già esistenti: cosa serve

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Tutti i terreni e gli edifici sono iscritti nei registri del Catasto: non solo vi sono tutte le informazioni strutturali, ma anche la destinazione d’uso e tutte le eventuali rendite che ne derivano.

Un architetto specializzato è in grado di ottemperare a molte pratiche concernenti le abitazioni per le più svariate motivazioni, dall’inserimento ai registri alle variazioni.

Ovviamente le pratiche edilizie vanno seguite sempre con l’aiuto di esperti del settore che è possibile trovare anche online su Prontopro.it, sito web consente all’utente di individuare il servizio di proprio interesse seguendo una semplice procedura guidata.

Costruzione di nuovi edifici: cosa sapere

Il proprietario del terreno su cui si debba ancora costruire l’edificio deve necessariamente richiedere una serie di permessi e quindi inserire ex novo la costruzione agli uffici competenti del Catasto.

Per farlo, l’organo di riferimento è l’Agenzia delle Entrate e occorre il supporto di un architetto o di un ingegnere che ne realizzi la planimetria completa. La mappa catastale, che include anche particella e subalterno si riferisce principalmente al terreno, mentre la planimetria è più specifica dell’immobile.

A inizio costruzione si dovrà provvedere a inoltrare la cosiddetta pratica CIL, letteralmente Comunicazione Inizio Lavori. Essa però si riferisce principalmente a costruzioni temporanee o interventi che modificano in parte la struttura già preesistente, come ad esempio l’inserimento di pannelli solari o di aree di sosta esterne. Al contrario, la Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata, ovvero la CILA, si riferisce a interventi più determinanti e, ancora una volta, richiederà l’intervento di ingegneri o architetti.

A volte, si può anche dover integrare la cosiddetta SCIA, per comunicare l’inizio di un’attività specifica. Essa va anche presentata in caso di grosse ristrutturazioni, magari a seguito di crolli, ma anche manutenzioni e restauri di grande entità.

Modifica di edifici già esistenti: cosa serve

Un edificio può anche nascere come abitazione e poi doversi asseverare nuovamente quale attività commerciale o viceversa: in questo caso, occorre richiedere specifica variazione catastale. In maniera analoga, laddove l’intervento riguardi aree paesaggistiche d’interesse comune, la pratica burocratica riguarderà una richiesta per autorizzazione paesaggistica: occorrerà attendere la concessione ufficiale della Soprintendenza di riferimento prima di iniziare i lavori.

Un immobile può anche cambiare proprietario e, in maniera similare a come si procede per le utenze domestiche, si deve procedere con una voltura catastale. In questi casi si potrebbe anche rendere necessario presentare la planimetria dell’immobile in ogni sua parte. In caso di edifici di una certa grandezza, poi, bisogna comunicare al Catasto l’eventuale intenzione di suddividerlo in più unità abitative (o ad altro scopo) o persino l’accorpamento con immobili adiacenti. Sia il frazionamento che l’accorpamento dovranno fare riferimento all’ufficio comunale di competenza.

Al Catasto vanno comunicate in maniera tempestiva tutte le variazioni riguardanti ampliamento degli ambienti o ristrutturazioni di una certa entità che cambino la planimetria in maniera determinante. Al contempo, vi sono immobili o unità che vanno demoliti per le più svariate motivazioni (impossibilità al restauro o persino abuso edilizio) e anche tale informazione dovrà essere riferita all’ufficio del Catasto.

Le visure catastali utili a individuare le caratteristiche di un immobile possono essere richieste dagli organi competenti, nonché dai professionisti del settore. In linea generale, in Italia si ha una suddivisione tra il NCT, o Catasto relativo ai terreni, e il NCEU, ovvero riferibile alle costruzioni. Nelle informazioni, come già detto, non sono solo inclusi i dati relativi a particella e subalterno, ma anche tutti i soggetti coinvolti, tra proprietari e usufruttuari.

Redazione Senigallia Notizie
Pubblicato Venerdì 23 dicembre, 2022 
alle ore 1:00
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