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“Per la ‘Casa del Mare’ di Senigallia occorrerà restituire i finanziamenti?”

Campanile: "La Giunta Olivetti non è stata in grado di progettare ed indirizzare alcunché per la struttura, ora vuota"

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Ottica Casagrande Lorella - Ottica a Senigallia
Casa del Mare al porto di Senigallia

Giusto un anno fa la Giunta Olivetti ha inaugurato la Casa del Mare, la struttura in legno posta dinnanzi alla Guardia Costiera nella banchina di Ponente e finanziata per circa 150.000 euro dalla Regione Marche e da FlG Marche Nord.

La struttura era stata pensata per scopi culturali, espositivi e divulgativi nonché promozionali legati alle attività marinare e alla pesca. Un contenitore insomma dedicato al mare e al suo ecosistema che avrebbe reso anche più accogliente un’area poco valorizzata a stretto contatto con il fiume Misa e la Darsena Nino Bixio.

Ebbene, la Giunta Olivetti non è stata in grado di progettare ed indirizzare alcunché per la Casa del Mare lungo l’arco dei due anni in cui governa la città, tanto da far utilizzare la struttura, alla fine, ad una radio locale per il periodo estivo, struttura che ora è vuota, con cartoni sparsi sul pavimento e sulla vetrata frontale una locandina estiva.

Tutto bene? Niente affatto, le voci che circolano nell’ambiente del porto in questi giorni dicono che saranno richiesti indietro i soldi perché il loro utilizzo non è stato conforme alle finalità dichiarate al momento dell’assegnazione.

“Voci” del genere non nascono a caso ed anticipano di solito la realtà. D’altra parte gli Enti che hanno finanziato la struttura non hanno soldi da buttare dalla finestra ed approvano interventi in base a specifici progetti. Logico quindi che se quei progetti sono stravolti, come nel caso di Senigallia, siano richiesti i soldi indietro.

In più di una occasione è stata rivolta al Sindaco Olivetti la critica sulla mancanza di una visione della città futura. Nell’ultimo Consiglio, piccato per l’ennesimo appunto, Olivetti ha risposto che la visione c’è e si chiama sicurezza.

No, Signor Sindaco, la “sicurezza” è un dovere per un amministratore e non certo una visione. Una visione è pensare ad città piena di verde o senza auto, all’integrazione di servizi ed attività tra centro storico e frazioni, ad un grande collegamento viario che scavalchi il fiume e colleghi i due lungomari ed il porto, al benessere e al turismo derivante da un Centro Europeo di Ricerca per lo sport, ad un territorio provvisto di un efficiente sistema di protezione e crescita individuale e collettiva (ospedale, servizi sociali, integrazione, educazione, associazionismo, cultura, scuole e palestre), al consumo zero del territorio. Una visione alternativa a quella della costruzione indiscriminata di palazzi multipiano, strade piene di auto, insensibilità verso il valore aggiunto rappresentato dallo sport, esaltazione degli interessi di pochi difronte a quelli della comunità, disorganizzazione, annullamento del verde cittadino.

Noi oggi beneficiamo delle “visioni” dei suoi predecessori Orciari ed Angeloni (per rimanere in epoca recente), Sig Sindaco, non ci ha mai ancora detto di quali sue scelte beneficeranno i nostri figli (ma anche noi stessi nel futuro prossimo).

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